Parliamo dell’organizzazione degli uffici Inpdap. In questi ultimi tre anni ci sono stati cambiamenti significativi?
“In questi tre anni l’organizzazione degli uffici non è cambiata. L’organizzazione delle sedi provinciali e territoriali Inpdap, di norma viene effettuata sulla base delle direttive che pervengono dalla nostra sede centrale. Le ultime circolari risalgono al 2004. Con la dismissione del patrimonio immobiliare degli enti previdenziali, gli uffici di nostra proprietà dislocati sul territorio nazionale sono ad oggi veramente pochi. Per cui molti dei nostri uffici sono in affitto, compresa la sede di Trapani”.
Ci sono carenze nell’organico? Qual è l’età media del personale?
“La nostra sede conta 40 dipendenti. La pianta organica è completa e non ci sono carenze. Tuttavia da qualche anno a questa parte è in atto un processo di pensionamento. Nonostante molti dei nostri dipendenti andranno in pensione proprio nel 2010, non sono previste sostituzioni. Per cui i compiti di questi funzionari, verranno distribuiti tra i dipendenti restanti. Per quanto riguarda l’età media del personale, è al di sotto dei 50 anni. Devo dire che l’Inpdap, in generale, è un Istituto abbastanza giovane ed efficiente sotto tutti i punti di vista”.
Quali sono gli obiettivi per l’anno in corso?
“I provvedimenti che sono stati assunti dal nostro commissario straordinario, hanno determinato dei tagli per la dirigenza, sia generale che di seconda fascia, e hanno ridefinito la mission dell’Istituto stabilendo gli obiettivi strategici da realizzare nel triennio di riferimento. Sono previsti cospicui incrementi di produttività, per lo meno del 5 per cento rispetto il 2009 e del 10 per cento per il 2011, con risorse umane invariate. Per cui il nostro personale si dovrà impegnare a 360 gradi. Siamo in piena fase di attuazione del Piano industriale dell’Istituto, che copre l’arco temporale del triennio che va dal primo gennaio 2009 sino alla fine del 2011. Il piano, che è stato deliberato dal nostro commissario straordinario a marzo dello scorso anno, nasce nell’ambito di un ampio disegno legislativo che, basandosi sui principi dell’efficienza, di efficacia e di economicità, mira al riordino degli enti pubblici non economici e delle Pubbliche amministrazioni in generale, con lo scopo tagliare le spese di funzionamento”.
Il Piano industriale prevede anche dei cambiamenti nelle procedure informatiche?
“Dal 2004 è in atto un progetto di reingegnerizzazione dei processi e del sistema informativo dell’Istituto. Prima di quella data, all’Inpdap si lavorava su procedure distinte che non dialogavano tra di loro e che spesso non erano riportate sul web, rendendo difficoltoso il lavoro degli operatori.
La base di partenza per l’erogazione delle nostre prestazioni è la posizione assicurativa dell’iscritto, che contiene i dati anagrafici e giuridici. Dato che questa base di partenza non poteva essere condivisa tra i vari uffici operativi, visto che il sistema informatico non lo consentiva, il procedimento di lavorazione delle pratiche era ovviamente più lungo. Oggi, con il sistema informativo normalizzato (Sin), e attraverso una più stretta collaborazione strategica tra i vari enti iscritti, è possibile condividere e certificare i dati in tempo reale e velocizzare l’erogazione delle prestazioni”.
Come ottenete i dati necessari all’erogazione delle prestazioni?
“La banca dati viene alimentata da due canali: la denuncia mensile analitica, ovvero la denuncia contributiva che le amministrazioni sono tenute ad effettuare ogni mese dal 2005, e la certificazione della posizione assicurativa di cui parlavo prima, che nasce con l’instaurazione del rapporto di lavoro”.
Quanti enti gestite? Qual è il vostro bacino di utenza?
“La sede di Trapani è medio – piccola e quindi di terza fascia. Noi gestiamo 165 enti statali e 60 enti locali iscritti. Per quanto riguarda invece il bacino di utenza, amministriamo 19 mila partite di pensione, mentre gli iscritti sono circa 25 mila per un totale di oltre 40 mila utenti”.
Visto il pensionamento di buona parte del vostro organico previsto per il 2010, il personale restante è preparato a reggere l’impatto?
“Rispetto alla dotazione organica prevista, devo dire che il personale è preparato a reggere il colpo. I nostri dipendenti devono essere formati anche in relazione alle nuove competenze previste dal Piano industriale, tra cui l’erogazione delle pensioni per i militari”.
Quali sono state le criticità cui avete dovuto far fronte nel 2009?
“Non parlerei proprio di criticità, ma piuttosto di un maggiore impegno in termini di formazione da parte dei nostri collaboratori per le motivazioni di cui abbiamo parlato prima. I nuovi pacchetti applicativi previsti dal Sin, sono stati illustrati negli uffici di competenza regionali destinati alla formazione del personale che hanno sede a Palermo. Per cui il nostro personale negli ultimi tempi è stato impegnato anche fuori sede.”
Gli obiettivi quantitativi sono previsti da un Piano di produzione? Come vengono monitorati i risultati?
“Ci sono prestazioni che richiedono la correntezza nell’adempimento. Pensiamo alle pensioni di reversibilità in caso di decesso, che devono essere garantite in favore della vedova, e ancora alle pensioni non programmate che senza soluzione di continuità devono sostituire lo stipendio. Le produzioni vengono monitorate dal sistema informatico ogni mese e in consuntivo alla fine dell’anno. Tuttavia i funzionari effettuano mensilmente una raccolta di dati autocertificata dei vari settori di competenza”.