Corruzione, in un caso su quattro coinvolta la Pubblica amministrazione

ROMA – In Sicilia sono emersi in totale nel periodo compreso tra dicembre 2017 e dicembre 2018 ben 147 casi di corruzione nella Pubblica amministrazione.
 
Più nello specifico, nell’ambito degli appalti pubblici invece, sarebbero sette i casi a Catania, tre a Messina e Trapani, due ad Agrigento e Caltanissetta. Infine, la corruzione nell’ambito della sanità, tanto diffusa quanto odiosa perché danneggia il cittadino in modo diretto con cure scadenti, liste d’attesa interminabili, medici che innestano device di cui sono azionisti, ha visto coinvolti quattro casi a Palermo, due a Caltanissetta e Messina e uno ad Agrigento, Catania, Enna e Ragusa.
 
Sono questi alcuni dei dati riportati nel rapporto presentato dalla sezione Italiana dell’Ong Transparency International, leader nell’ambito della lotta alla corruzione, raccoglie i casi di corruzione o reati analoghi riportati nell’ultimo anno dai principali mezzi di informazione italiani.
 
I dati sono stati diffusi in occasione della Giornata internazionale contro la Corruzione, celebrata in tutto il mondo il 9 dicembre. La giornata è stata istituita dalle Nazioni Unite nel 2003 per porre l’attenzione su questo fenomeno, sulla sua pervasività e sull’impatto che può avere sulla vita delle persone.
 
Nonostante i passi in avanti compiuti negli ultimi anni a livello legislativo, la corruzione è ancora molto diffusa nel nostro Paese, come dimostrano gli ultimi dati raccolti da Transparency International Italia
 
Stando alle informazioni raccolte sono ben 983 i casi di cui i media si sono occupati. Di questi, 701 riguardano indagini in corso, mentre gli altri si riferiscono a processi penali nei tre gradi di giudizio. Tuttavia, nonostante la mole consistente di casi emersi, solo 12 sono state le condanne definitive in terzo grado, mentre è ben più consistente il numero se si considerano anche le 114 condanne in primo e secondo grado. Sull’altro piatto della bilancia, i media hanno attenzionato casi che si sono conclusi con 62 assoluzioni totali e appena 9 archiviazioni. A completare il quadro 12 patteggiamenti e 14 prescrizioni.
 
Secondo il rapporto in esame, inoltre, un caso su quattro si è verificato nella Pubblica Amministrazione, per un totale di ben 243 casi. Tra i settori più colpiti troviamo anche quello degli appalti pubblici, con 157 casi coinvolti, e quello sanitario, che ha visto protagonisti 129 casi. Tra gli esempi, per nulla virtuosi, di casi riportati dalla stampa nel 2018 spicca certamente quello, riportato il 17 ottobre 2018 da Ansa, del dipendente dell’Agenzia delle entrate che aveva fissato in 25 euro il prezzo per ogni pratica da lui “aggiustata”. Tale operazione veniva compiuta modificando i dati presenti nel sistema informatico dell’Agenzia.
 
L’indagine della Procura di Roma era iniziata nel 2017 dopo una segnalazione anonima, giunta agli uffici centrali dell’Agenzia tramite la piattaforma “whistleblowing”.
 
Inoltre, secondo il rapporto di Transparency, il podio delle province con il maggior numero di casi vede sul gradino più alto proprio la capitale, Roma, con 85 casi, seguita da Napoli con 51.
 
“Il Parlamento sta discutendo una nuova legge anticorruzione e di sforzi a livello legislativo per fortuna ne abbiamo visti tanti negli ultimi anni” dichiara Virginio Carnevali, Presidente di Transparency International Italia “adesso, però, c’è bisogno di fare qualcosa in più, qualcosa di diverso. La soluzione deve partire da ciascuno di noi, perché tutti abbiamo un ruolo in questo sistema: quando ci giriamo dall’altra parte e quando tolleriamo le più piccole scorrettezze, diventiamo complici.”
 
Anche per il Direttore di Transparency International Italia Davide Del Monte: “Il problema della corruzione è culturale, prima che giuridico.” Un fenomeno sociale, politico ed economico che colpisce minando le istituzioni e lo stato di diritto, distorcendo il normale corso di tutti i segmenti della società che la subiscono, dai mercati ai processi elettorali. Un fenomeno che priva i cittadini di diritti fondamentali e rallenta lo sviluppo economico, che impoverisce sempre più le aree nelle quali il problema è endemico, intaccando la credibilità delle istituzioni e la fiducia dei cittadini nel governo e alimentando anche forme di estremismo e divisioni sociali.
 
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata internazionale contro la corruzione, ha detto: “La corruzione, male che inquina le fondamenta del vivere civile, va avversata senza equivoci o timidezze. Combattere la corruzione è un impegno di sistema, di tutte le istituzioni pubbliche e, al contempo, è compito che appartiene a ciascun individuo, alle organizzazioni economiche e sociali”.