Gli auguri di Musumeci tra amarezze e speranze

PALERMO – Conferenza stampa di fine anno per il Presidente della Regione, Nello Musumeci.
Musumeci, accompagnato da parte della sua giunta, si è intrattenuto con i giornalisti nella Sala Alessi di Palazzo d’Orléans. è stata l’occasione per fare un bilancio del primo anno di legislatura e per fissare gli obiettivi per il prossimo anno. Sui rapporti con Roma Musumeci ha sottolineato che il rapporto di sudditanza delle legislature precedenti è terminato. “Abbiamo grande rispetto per il governo centrale ed esigiamo che il rispetto sia ricambiato – ha detto Musumeci – anche se questo non sempre avviene”.
 
 
Rispetto ai contenuti della Finanziaria nazionale, ha rilevato che “non tiene in grande considerazione il Meridione, ma è un momento delicato per la Sicilia, non voglio sollevare polemiche”.Musumeci ha ammesso che i soldi provenienti dalla Ue non sono stati tutti impegnati. “La Sicilia forse non raggiungerà al 31 dicembre l’obiettivo di spesa di 674 milioni dei fondi europei fissato dall’Ue. Dico con orgoglio – ha però aggiunto -che siamo arrivati a superare i 570 milioni di somme spese e impegnate, forse non arriviamo all’obiettivo europeo, ma sono orgoglioso di poter attestare questo risultato contro i soli 6 milioni impegnati dal precedente governo”.
 
Il Presidente ha detto che tutti gli uffici stanno lavorando per potere produrre la certificazione necessaria. “Nel caso in cui non dovessimo farcela – ha aggiunto Musumeci – rimarrebbe l’amarezza di essere penalizzati da Bruxelles ma questa amarezza è accompagnata dalla soddisfazione che nessuno avrebbe scommesso che ci saremmo avvicinati a lambire il target, nessuno ci credeva". Sui numeri esigui della maggioranza in Aula si è espresso con soddisfazione: “Siamo sulla strada giusta – ha detto – non abbiamo dovuto creare rimpasti di giunta, siamo un governo senza maggioranza ma che riesce a superare i marosi e le tempeste”. Musumeci ha lanciato un appello alle forze politiche della Ars per approvare entro gennaio i documenti contabili da ieri al vaglio delle commissioni. “Adesso l’ultimo sforzo è evitare di pubblicare il bilancio nel mese di maggio. Se riusciamo ad approvarlo entro l’esercizio 2018 sarà un bene. Se riusciamo ad approvarlo entro il 31 gennaio sarà un grande risultato, non avviene da vent’anni”.
 
Inevitabile la polemica nei confronti del Parlamento di Palazzo dei Normanni dove non vi sono stati risultati apprezzabili sul piano della approvazione dei disegni di legge del governo. “La nostra stagione di riforme impegna si e no dieci disegni di legge – ha detto Musumeci – Ma il Parlamento non è riuscito a portare avanti nemmeno una delle quattro finora esaminate. Abbiamo presentato disegni di legge sulla pesca, sul diritto allo studio, sulla semplificazione amministrativa, sui rifiuti, sui lavori pubblici per le imprese, i consorzi di bonifica, la forestale, le riserve. Li abbiamo presentati senza che alcuno di questi sia stato portato a termine dal Parlamento. Non abbiamo bisogno di nuove leggi – ha ribadito – ma riorganizzare l’attività legislativa con una serie di testi unici”.
Sulle previsioni di carattere economico ha poi affermato che “a giugno del 2019 saremo nelle condizioni di consegnarvi in termini di Pil una pur lieve crescita in termini di prodotto interno lordo. Sono stati investiti tre miliardi sul territorio e la ricaduta sarà evidente. I dati del 2017 dicono che il Sud si muove lentamente, i dati di Banca d Italia dicono che si registra in Sicilia una leggera ripresa. Una boccata d ossigeno all’interno di una strategia che non punta a nuove leggi ma a nuovi obiettivi”, ha concluso Musumeci.