Trapani – Mulini a vento in stato di abbandono, riscoprirne le potenzialità turistiche

TRAPANI – “Interverremo al più presto”. L’associazione “Salviamo i Mulini” risponde così alla forza del vento di scirocco che ha creato non pochi danni in passato, e tra questi il cedimento di una delle sei pale del Mulino Maria Stella. Da tempo si parla della necessità di intervenire per la salvaguardia di queste storiche strutture che, a causa del loro totale abbandono, rischiano di scomparire. “Troveremo – ha evidenziato l’associazione – le risorse per ripristinare i vari danni che si sono verificati. Siamo pronti a fare la nostra parte come sempre.
 
È sotto gli occhi di tutti che il recupero dei Mulini rappresenta una occasione di rilancio delle nostre potenzialità turistiche. Non sono certo io a dirlo. Basta visitare il Mulino che apre le porte alla Riserva delle Saline per incontrare turisti e visitatori che arrivano da tutto il mondo”.
 
L’associazione da tempo chiede anche il supporto dei Comuni, come un servizio di trasporto pubblico per la Riserva o ancora il completamento della pista ciclabile che la dovrebbe attraversare. Ai privati, invece, banche ed imprese, si chiedono finanziamenti per il restauro dei vecchi mulini privati che poi sarebbero aperti alla pubblica fruizione tramite un protocollo con l’Associazione stessa.
 
“Salviamo i mulini” è il nome dell’associazione sorta a Paceco per “adoperarsi affinché avvenga un recupero conservativo dei mulini, i quali rappresentano i quali rappresentano uno dei simboli del nostro territorio, con particolare interesse per quelli situati all’interno della Riserva Naturale Orientata Saline di Trapani e Paceco”.
 
Tra gli altri obiettivi che si propone l’Associazione c’è anche il restauro delle antiche imbarcazioni per le navigazione fluviale dei canali, il ripristino di alcuni canali, creare dei moli per attracchi di piccole imbarcazioni da diporto, il restauro di bagli, tutto ciò perché sappiamo benissimo che nella Riserva naturale orientata Saline di Trapani e Paceco si trova allo stato attuale quasi in un completo abbandono. Fino a gli anni ‘60, i Mulini a Vento si imponevano sul panorama delle saline Trapanesi. Giganti maestosi, dal movimento aggraziato, sfidavano imperterriti gli impetuosi venti di Trapani.
 
I salinai riuscivano ad utilizzare il vento, indispensabile per il movimento dell’acqua per incrementare la formazione del sale, anche per riuscire a sollevare le innumerevoli quantità d’acqua necessarie per la produzione del sale marino. Ben presto i salinai si accorsero che potevano utilizzare i Mulini a Vento, oltre che per pompare l’acqua di mare in salina, anche per macinare il sale. I Mulini a Vento nel Trapanese, furono anche usati da attività che non riguardavano l’estrazione del sale, e se ne costruirono anche per la macina del frumento. Se ne trova ancora qualche resto nell’entroterra Trapanese.