La promessa di De Raho: “Nel 2019 la cattura di Messina Denaro”

ROMA – “Il 2019 sarà l’anno della cattura di Matteo Messina Denaro’’. Lo ha affermato il procuratore nazionale Antimafia e Antiterrorismo, Federico Cafiero De Raho, nel corso di un’intervista rilasciata a Gnewsonline.it, il nuovo quotidiano d’informazione del Ministero della Giustizia.
 
De Raho ha tracciato un bilancio del suo primo anno alla guida della Procura nazionale Antimafia e Antiterrorismo, evidenziando i risultati ottenuti e valutando i provvedimenti legislativi adottati in materia di lotta alla corruzione e quelli che favoriranno l’ingresso di nuovi magistrati e di personale amministrativo nella macchina della Giustizia.
 
Si è anche soffermato sulle figure e sugli insegnamenti di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, ricordando come l’intuizione dei due magistrati abbia modificato profondamente e potenziato le tecniche di indagine e di contrasto alla criminalità organizzata.
 
Sulla latitanza del boss Messina Denaro, il procuratore ha dichiarato: “Le reti che lo attorniano e che lo sostengono sono sempre numerose ma di volta in volta, mese dopo mese, si interviene tagliandole. Così facendo ci si avvicina all’obiettivo e credo che il 2019 sarà proprio l’anno della fine della sua latitanza”.
 
La nuova pubblicazione on-line del ministero, come si legge nell’editoriale, punta a essere "un punto di riferimento per l’informazione nell’ambito della giustizia, avendo come bussola i principi del giornalismo e la conseguente autonomia che questi portano con sé. Anche per questa ragione vorremmo che fosse uno spazio di dibattito e cominciamo subito ospitando nelle nostre colonne i contribuiti di alcuni degli attori principali della giustizia”.
 
Su Gnewsonline.it, infatti, è possibile trovare gli interventi di Andrea Mascherin, presidente del Consiglio nazionale forense, Antonio De Notaristefani, presidente dell’Unione delle Camere civili, Francesco Minisci, presidente dell’Associazione nazionale magistrati e Gian Domenico Caiazza, presidente dell’Unione delle Camere penali.
 
“Quello di oggi – hanno concluso da Gnewsonline.it – è un passo concreto per attuare quell’apertura delle porte di via Arenula, già intrapresa dal ministro Alfonso Bonafede. E per farlo abbiamo un nuovo strumento, creato grazie alla collaborazione fra l’Ufficio stampa e la Direzione generale per i Sistemi informativi automatizzati del Ministero”.