PALERMO – Le scuole siciliane, evidentemente, non sentono la necessità di mettere le proprie strutture a norma dal punto di vista antincendio.
Solo in 99 hanno presentato un progetto per approfittare dei fondi disponibili, e in 89 sono finanziabili. Dei quasi 6 milioni di euro disponibili, solo poco più di quattro sono stati spesi. Un vero spreco, però, lasciare inutilizzati questi fondi, se si pensa che gli edifici scolastici siciliani dotati di certificazione antincendio sono appena il 14%, di cui il 10% con nulla osta provvisori.
Il dato arriva dall’assessorato regionale alla Pubblica istruzione, da cui emerge inoltre che il 56,2% degli edifici adibiti a funzioni scolastiche è privo di certificato di collaudo e che il 65,6% non è adeguato alle normative antisismiche. Il 45,8%, invece, risulta costruito tra il 1946 e il 1975. Sempre dai dati elaborati dall’assessorato emerge inoltre che solamente il 28,2% degli immobili è accatastato, mentre gli edifici senza una verifica sismica sono il 73,9% e quelli con collaudo statico sono appena il 44%.
Numeri allarmanti, considerato che si tratta di strutture dove giovani e bambini trascorrono molte ore della propria giornata per buona parte dell’anno. L’Avviso è finalizzato alla costituzione di un Piano straordinario di interventi minori che prevedano esclusivamente opere per l’adeguamento antincendio diretti all’ottenimento della relativa certificazione Scia.
Le risorse sono state messe a disposizione dallo Stato che, sulla base di apposita proposta formulata dal Miur, ha programmato di mettere sul piatto ben 11 milioni di euro, dei quali solo 6 al momento sono stati attribuiti, e solo 5 saranno effettivamente spesi allo stato attuale della graduatoria. Il bando prevede la concessione di un contributo pari a 50 mila euro per gli interventi agli istituti del primo ciclo di istruzione e di 70 mila euro per edifici del secondo ciclo di istruzione. Le spese sostenute devono essere documentate, comprovate da fatture quietanzate o da altri documenti contabili equivalenti ed effettivamente pagate, nonchè rendicontate sulla base delle regole contabili e fiscali vigenti.
Non sono ammissibili a finanziamento gli interventi relativi ad edifici di proprietà pubblica adibiti all’istruzione scolastica non statale, fatta salva l’ipotesi di realizzazione di poli di infanzia, o relativi ad edifici di proprietà pubblica adibiti all’alta formazione artistica, musicale e coreutica. Ancora, i fondi non potranno essere utilizzati per lavori relativi ad edifici non regolarmente censiti nell’ Anagrafe Regionale dell’Edilizia Scolastica o già destinatari, per le stesse opere, di altri finanziamenti comunitari, statali e regionali, con la sola eccezione di eventuale cofinanziamento dell’opera, fino alla concorrenza del costo complessivo, con fondi propri, in caso si tratti di opere più ampie che necessitano di maggiori fondi.
L’avvio dei lavori per la realizzazione del progetto non può avere luogo prima della pubblicazione del provvedimento definitivo di ammissione da parte del Miur. Sotto la propria responsabilità i beneficiari potranno avviare i lavori successivamente alla presentazione della domanda di contributo, ma l’ammissibilità delle spese è condizionata all’ottenimento del finanziamento. Le somme saranno erogate dal Miur a rimborso, dopo aver presentato la rendicontazione, soltanto successivamente all’ottenimento della relativa certificazione Scia, quindi a progetto finito e riconosciuto come a norma.