24 milioni di euro per la realizzazione di 6.000 tirocini formativi al Sud

PALERMO – Avviata la promozione di interventi di politica attiva (percorsi di tirocinio e di apprendistato) e di assistenza alle imprese da parte “Lavoro&Sviluppo”, il progetto nato dall’accordo tra il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il ministero dello Sviluppo economico e la presidenza del Consiglio.
Obiettivo dell’intervento, che verrà realizzato dalla Società “Italia Lavoro” S.p.a nei prossimi tre anni a partire dal 2010 grazie alle risorse economiche messe a disposizione dal Fondo sociale europeo, è volto a favorire la formazione di 6.000 soggetti non occupati residenti/domiciliati nelle Regioni “Convergenza/Mezzogiorno” (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia), attivando interventi di politica attiva (in particolare percorsi di tirocinio anche in mobilità geografica, e di apprendistato) e promuovendo, mediante incentivi all’assunzione, l’inserimento lavorativo dei partecipanti ai percorsi.
La dotazione finanziaria complessiva dell’intervento è di 60 milioni di Euro: 24 milioni di Euro per il supporto alla realizzazione dei 6.000 interventi di politica attiva previsti (percorsi di tirocinio e di apprendistato) mediante un sistema di doti e supporti economici così strutturato: per le imprese: € 250,00 mensili per l’attività di tutoraggio (assistenza e formazione) svolta dall’azienda ospitante il soggetto beneficiario della politica;
per le persone:
• borsa mensile di € 500,00 a titolo di sussidio e per il rimborso delle spese legate a vitto, trasporti, etc. nel caso in cui il soggetto beneficiario dell’intervento sia coinvolto in un intervento in loco;
• borsa mensile di € 1.200,00 a titolo di sussidio e rimborso delle spese per mobilità extraregionale, vitto, alloggio e trasporti qualora il beneficiario partecipi ad un intervento in mobilità interregionale;
• borsa mensile di € 1.600,00 corrisposta al beneficiario di un intervento in mobilità Ue per le spese legate a mobilità extranazionale, vitto, alloggio e trasporti.21 milioni di euro sottoforma di bonus orientati alle assunzioni destinati alle imprese:
• € 5.000,00 per ogni assunzione a tempo indeterminato pieno;
• € 3.750,00 per ogni assunzione a tempo indeterminato parziale (30 ore settimanali);
• € 3.000,00 per ogni assunzione a tempo indeterminato parziale (24 ore settimanali);
• € 3.500,00 per ogni assunzione con contratto di apprendistato
Le informazioni sull’avvio delle procedure saranno pubblicate sul sito www.italialavoro.it.

Che cos’è il tirocinio
Il tirocinio formativo e di orientamento rappresenta un periodo di formazione guidato all’interno di una realtà lavorativa finalizzato all’orientamento alle scelte professionali (neodiplomati, neolaureati, ecc.) e di sostegno all’inserimento lavorativo (adulti disoccupati).
Si configura essenzialmente come esperienza di apprendimento e non costituisce rapporto di lavoro subordinato.
I tirocini formativi sono regolamentati dal D.M. 25 marzo 1998 n° 142 che definisce ambiti e modalità applicative della Legge 196 del 24 giugno 1997 art.18 ( Legge o “Pacchetto” Treu). La normativa, oltre a definire tutti gli aspetti connessi all’attivazione di uno tirocinio, chiarisce che la finalità è quella di “realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro nell’ambito dei processi formativi e di agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro”.

 

 
Soggetti promotori: Università, scuole, centri pubblici e non solo
 
Il tirocinio prevede il coinvolgimento di tre soggetti: un Ente promotore, un’azienda  ospitante ed il tirocinante. Gli Enti che possono promuovere i tirocini formativi e di orientamento sono:
• Agenzie regionali per l’impiego;
• Strutture di collocamento individuate dalle Regioni;
• Università e istituti di istruzione universitaria;
• Provveditorati agli studi;
• Scuole statali e non statali che rilasciano titoli di studio con valore legale;
• Centri pubblici di formazione e/o orientamento o centri a partecipazione pubblica o in regime di convenzione con la Regione o la Provincia (come ad esempio gli enti organizzatori di corsi FSE);
• Comunità terapeutiche e cooperative sociali;
• Servizi di inserimento lavorativo per disabili gestiti da enti pubblici delegati dalla Regione;
•Istituzioni formative private non aventi scopo di lucro specificatamente autorizzati dalla Regione.