Fattorie didattiche, la Sicilia resta ancora in ritardo

ROMA – Le fattorie didattiche sono imprese che, oltre alle produzioni agricole, sono attrezzate per lo svolgimento di attività didattiche e formative rivolte a famiglie, scolaresche e gruppi intenzionati ad approfondire le loro conoscenze del mondo rurale.
 
Del tema si è occupato il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (Crea) che vi ha dedicato uno spazio nell’”Annuario dell’agricoltura in Italia 2018”.
 
Il numero di fattorie didattiche che emerge dalle fonti utilizzate ovvero i siti regionali e i contatti con i referenti regionali e che riguarda in questo caso il 2018, è pari a 2.955, un dato di poco superiore rispetto a quello Alimos, che parlava di 2.895 fattorie didattiche, presentato nella precedente edizione di questo annuario (Crea 2017), che già mostrava un incremento del 14% a livello nazionale rispetto al 2015.
 
La ricognizione realizzata da Alimos, inoltre, presentava un numero decisamente maggiore di fattorie didattiche rispetto a quanto rilevato dall’Istat, nella sua indagine annuale sulle aziende agrituristiche del 2016, nella quale si contavano 1.497 realtà (+6,8% sul 2015), ma che tuttavia si riferiva esclusivamente alle attività didattiche svolte dai soli agriturismi.
 
I dati attuali fanno emergere ancora una volta il divario esistente tra la Sicilia e alcune realtà del Nord da sempre più avanti rispetto alla nostra terra in contrasto con il forte incremento registrato negli ultimi anni proprio nel settore agrituristico (ricordiamo le indagini dell’Istat e di Confagricoltura delle quali si è già occupato il Quotidiano di Sicilia). Nella nostra regione sono presenti 88 fattorie didattiche, una cifra sicuramente esigua in confronto ai dati riguardanti il Piemonte, dove se ne registrano 307, l’Emilia-Romagna (288), il Veneto (280), la Lombardia (214), la Liguria (126); ci sono addirittura più fattorie didattiche nella sola Provincia di Trento (130), che qua nella nostra regione.
 
La Sicilia, purtroppo, è indietro anche rispetto ad alcune realtà del Centro-Sud come la Campania, dove i dati fanno emergere la presenza di 286 fattorie didattiche, le Marche (200), la Sardegna (191), la Puglia (188), l’Umbria (176), la Calabria (124). La nostra regione è più avanti della Basilicata, per la quale i dati parlano di 72 fattorie didattiche, del Lazio (59), della Provincia di Bolzano (31), del Molise (11) e della valle d’Aosta (7).
 
Come si legge nel dossier, “il settore delle fattorie didattiche, in crescita negli ultimi anni, non è regolamentato da legge nazionale. L’attività didattica/educativa in azienda agricola nelle Regioni italiane, espressione della multifunzionalità del settore primario, è disciplinata infatti, nella maggior parte dei casi, dalle leggi regionali che regolano la materia agrituristica.
 
In Lombardia e Umbria le disposizioni in materia di fattorie didattiche sono contenute in Testi Unici in materia agricola. Non si registrano variazioni, rispetto al 2016, per quanto riguarda le normative regionali di riferimento. I dati sulla consistenza del fenomeno per l’anno di riferimento sono stati costruiti tramite la consultazione dei siti regionali, laddove possibile (grazie alla disponibilità di elenchi sulle fattorie didattiche o di pubblicazioni/ opuscoli ufficiali), negli altri casi attraverso contatti con i referenti regionali e nel caso della PA di Bolzano, con un’associazione di categoria – l’Associazione delle Donne Coltivatrici Sudtirolesi –, segnalata dalla stessa PA”.