Pil pro capite, il Lussemburgo guida la classifica Ue con 91.300 euro

BRUXELLES – I più alti tassi di crescita annuali del Pil reale nel 2017 sono stati registrati in Irlanda (7,2%), Romania (6,9%), Malta (6,4%) e Slovenia (5,0%), mentre i più bassi tassi di variazione sono stati registrati in Belgio e nel Regno Unito (entrambi 1,7%), Italia (1,5%) e Grecia (1,4%).
 
Lo certifica l’Eurostat che nella sua ultima rilevazione sottolinea una crescita media annua del Pil inferiore all’1% nell’ultimo decennio nell’Ue e nell’area dell’euro.
 
Leader della classifica per Pil pro capite 2017 il Lussemburgo con 91.300 euro, seguono Irlanda e Danimarca con 55.900 euro e 49.200 euro. Dodicesimo posto per l’Italia con 28.500 euro. Chiude la classifica la Bulgaria con appena 7.300 euro.
 
L’area dell’euro (EA-19) rappresentava il 70,7% del Pildell’UE-28 nel 2017, in calo dal 72,6% nel 2007. Nel 2017, la somma delle cinque maggiori economie degli Stati membri dell’Ue (Germania, Francia, Regno Unito, Italia e Spagna) rappresentavano poco più di due terzi (66,8%) del Pil dell’Ue-28, che era 1,8 punti percentuali in meno rispetto alla loro quota un decennio prima (nel 2007).
 
Nel 2017, il Pil medio pro capite per l’Ue-28 (in termini di prezzi correnti) era di 29,9 migliaia di euro. I valori sono stati adeguati per le differenze nei livelli di prezzo tra i vari paesi. Sulla base di questa misura, il valore più alto tra gli Stati membri dell’Ue è stato registrato per il Lussemburgo (che è in parte spiegato dall’importanza della cooperazione transfrontaliera lavoratori provenienti da Belgio, Francia e Germania). D’altra parte, il PIL pro capite è stato inferiore alla metà della media UE-28 in Bulgaria.
 
Gli effetti della crisi finanziaria ed economica globale hanno ridotto le prestazioni complessive delle economie degli Stati membri dell’UE se analizzate durante l’ultimo decennio. I tassi di crescita medi annuali dell’UE-28 e dell’area dell’euro (EA-19) tra il 2007 e il 2017 sono stati rispettivamente dello 0,8% e dello 0,6%. La crescita maggiore tra gli Stati membri, con questa misura, tra il 2007 e il 2017 è stata registrata per Malta (crescita media annua del 4,2%), seguita da Irlanda (4,1%) e Polonia (3,3%). Per contro, lo sviluppo complessivo del Pil reale è stato negativo nel periodo dal 2007 al 2017 in Grecia, Italia, Croazia e Portogallo, segnala l’Eurostat.
 
La Polonia ha registrato costantemente tassi di variazione positivi per tutto il periodo 2007-2017 così come Albania, Kosovo. Belgio, Danimarca, Germania, Estonia, Irlanda, Francia, Lituania, Malta, Slovacchia e Regno Unito hanno registrato il loro ottavo tasso di variazione annuale positivo consecutivo nel 2017; questo è stato anche il caso di Norvegia, Svizzera e Regno Unito, mentre la Turchia ha registrato il suo settimo tasso di variazione annuale positivo consecutivo nel 2016.