Aree interne tra degrado e spopolamento, la strategia “green” per rilanciarle

PALERMO – Via libera dalla Giunta regionale all’accordo di Programma quadro “Val Simeto. Liberare radici per generare cultura” che di fatto ha concesso al dipartimento regionale della Programmazione di procedere alla definizione dell’iter previsto per arrivare alla sottoscrizione definitiva.
 
L’apprezzamento della Regione, arrivato alla fine di gennaio, di fatto apre a potenziali investimenti da 31,8 milioni di euro nell’area per un progetto che si muove nell’ambito della strategia complessiva che riguarda anche altre zone interne isolane, inserite all’interno del Po Fesr 2014/2020: Terre Sicane, Calatino, Nebrodi e Madonie.
 
Gli interventi riguardano quelle aree che hanno difficoltà – si legge sul sito del dipartimento della programmazione – nel garantire i diritti di “cittadinanza” dei loro residenti, oltre a “elevate criticità di carattere territoriale (dissesto idrogeologico, perdita di Sau) e di carattere demografico (spopolamento, senilizzazione) in un contesto, al contempo, ricco di esclusive risorse naturali e culturali che, opportunamente valorizzate, potrebbero innescare nuovi percorsi di crescita e di sviluppo”.
 
La strategia messa in campo punta agli obiettivi di “rafforzamento e trasformazione da perseguire nell’area e le azioni corrispondenti” che siano capaci di “massimizzare il potenziale endogeno innovativo dell’area e consentire l’apporto delle risorse e delle competenze esterne all’area medesima”.
 
Diversi gli interventi previsti nella Valle del Simeto. Nell’ambito delle sperimentazioni formative nelle scuole in rete, si prevede la spesa di 1,5 milioni di euro complessivi per interventi sulla dispersione scolastica, sulla rete di scuole e sugli ambienti scolastici innovativi, accoglienti e a norma. Circa 4,5 milioni di euro sono stanziati in merito “all’empowerment dei cittadini per la salute garantita a tutti” tramite il potenziamento dell’emergenza-urgenza con la realizzazione di un’eli-superficie, la riorganizzazione della rete territoriale dei servizi, la realizzazione di punti salute per la teleassistenza e, in generale, soluzioni tecnologiche per la digitalizzazione e innovazione in ambito e-Health.
 
Più di 14 milioni sono invece destinati alla “ricucitura degli itinerari per un sistema di mobilità integrato” che prevede, tra gli interventi, la domenica in circumetnea, la rete di collegamenti intercomunali circolari (bus navetta) e la “riqualificazione degli itinerari di collegamento tra i principali nodi territoriali e la rete viaria primaria”. In campo anche risorse per potenziare il tessuto produttivo: 1,8 milioni di euro per il Simeto Rural art labs come ambienti di innovazione aperta.
 
Poco meno di 3 milioni saranno destinati al rafforzamento delle comunità resilienti per la tutela attiva del territorio attraverso un programma di gestione responsabile delle acque che agisce in merito all’intervento per la messa in sicurezza dei territori più esposti al rischio idrogeologico e per le infrastrutture verdi e servizi eco-sistemici funzionali alla riduzione dei rischi connessi ai cambiamenti climatici.
 
Le ultime due aree di intervento riguardano la promozione delle filiere di energia pulita da fonti rinnovabili (5,2 milioni di euro), che comprende gli edifici della Pa e la riduzione dei consumi energetici delle reti di illuminazione pubblica, e favorire lo sviluppo del sistema rurale della Val Simeto (circa 500 mila euro).