Palermo – Calcio, Mirri in salvataggio non basta

PALERMO – La situazione in casa Palermo non è mai stata così ingarbugliata e poco chiara. La società rosanero rischia il fallimento, ma l’attuale presidente Rino Foschi è seduto al tavolo delle trattative per chiudere quanto prima la cessione del club ad un gruppo affidabile.
 
Ma andiamo con ordine. Lo scorso dicembre l’ex presidente Maurizio Zamparini aveva sottoscritto un accordo per la vendita del Palermo calcio ad una società londinese, la Sport Capital Group. I nuovi proprietari dopo mesi di proclami e promesse, non hanno adempiuto ai vari pagamenti da effettuare, tra questi gli stipendi ai calciatori, e il club è stato ceduto ad un gruppo guidato “dal vecchio management” con le quote intestate a Daniela De Angeli, fedelissima di Zamparini e dirigente amministrativa del Palermo, con Rino Foschi, nuovo presidente della società.
 
Via gli inglesi, la nuova guida del sodalizio rosanero sta vagliando tutte le soluzioni possibili per cercare di condurre il club alla “salvezza”. Il primo intervento è stato compiuto da Dario Mirri, l’imprenditore palermitano a capo di Damir, che acquistando la gestione degli spazi pubblicitari sulla cartellonistica per i prossimi quattro anni, pagando in anticipo 2,8 milioni di euro, ha immesso i capitali necessari per pagare gli stipendi di novembre e dicembre e scongiurare il rischio della penalizzazione.
 
Mirri ha fatto anche un quadro dell’attuale situazione debitoria del Palermo: “Mancano ancora i certificati dell’Agenzia delle entrate e il Durc, ma speriamo arrivino presto perché certificano la regolarità fiscale della società. Sono però in grado di dire che i debiti del Palermo ammontano a circa 47 milioni di euro”.
 
L’imprenditore palermitano aveva annunciato che era in attesa della documentazione contabile del Palermo che gli è stata consegnata lunedì sera. “La storia del marchio non si capisce bene com’è – ha spiegato Mirri – non si sa se è un credito, un debito, se è garantito o meno. Io ci ho capito poco. Chi l’ha pensata temo che l’abbia pensata proprio per non farla capire a una persona comune”. Pagati gli stipendi di novembre e dicembre, adesso incombono quelli di gennaio e febbraio che dovranno essere saldati entro il 16 marzo e secondo Mirri “Foschi ha la certezza che saranno pagati”. Intanto, Damir ha annunciato una campagna di crowfunding per consentire a chiunque di contribuire alla salvezza del club.
 
Ma come se non bastasse, ai già tanti problemi della società rosanero si è aggiunta anche un’ingiunzione di pagamento che complica i piani di salvataggio. Secondo La Gazzetta dello Sport tale richiesta sarebbe arrivata da un procuratore che vanta un credito di 3,5 milioni. La strada è in salita e la procura della Figc sta indagando sulla questione Palermo. Se il fallimento dovesse arrivare adesso, ci sarebbero i tempi tecnici per ottenere l’esercizio provvisorio, con il salvataggio del titolo sportivo e successivamente un’asta per trovare nuovi acquirenti. Invece se il crac dovesse arrivare a fine stagione, non ci sarebbe più nulla da fare. A supportare questa tesi sarebbe il caso del Bari, quando nel 2014 arrivò il fallimento durante la stagione e la squadra completò regolarmente il campionato, mentre quello dei mesi scorsi è giunto al termine del campionato e si perse il titolo sportivo.
 
Per Foschi e tutti gli addetti ai lavori del Palermo queste prime settimane di marzo saranno cruciali. Una società storica come quella rosanero è sull’orlo del baratro, ma nei prossimi giorni potrebbe arrivare quella svolta definitiva che i tifosi palermitani aspettano ormai da anni.