Saldo Iva 2018, ancora pochi giorni per effettuare il versamento

ROMA – I soggetti passivi Iva entro il 18 marzo 2019 (la scadenza originaria fissata per il 16 marzo, cade di sabato e quindi slitta al lunedì successivo) possono versare il saldo Iva 2018 a debito, dovuto in base alla dichiarazione annuale.
 
La scadenza prevista per il 18.03.2018 non è un termine perentorio in quanto è possibile posticipare tale versamento unitamente alle scadenze previste per il versamento delle imposte che scaturiscono dalla dichiarazione dei redditi.
 
Dunque, il saldo Iva 2018 va versato alternativamente:
• entro il 18.03.2019
• entro i termini di versamento del saldo Irpef/Ires.
 
Nel secondo caso, l’importo del saldo Iva deve essere maggiorato dello 0,40% per ogni mese o frazione di mese intercorso tra il 18.03.2019 ed il 01.07.2019 (in quanto il 30.06.2019 cade di domenica) – il termine previsto per il versamento delle imposte sui redditi Irpef/Ires – oppure entro il 20.08.2019, nel caso di differimento ulteriore di 30 giorni.
 
In merito alla scadenza del 18.03.2019, il versamento del saldo Iva 2018 può avvenire in un un’unica soluzione oppure in rate, da un minimo di 2 ad un massimo di 9, di pari importo da versare entro il 16 di ciascun mese, corrispondendo un interesse pari allo 0,33% mensile.
 
Come versare il saldo Iva 2018?
Il saldo Iva 2018 deve essere versato utilizzando il modello F24 telematico indicando all’interno della Sezione “Erario”:
• il codice tributo “6099”;
• l’importo del saldo Iva dovuto;
• l’anno di riferimento “2018.
 
Qualora il pagamento avvenisse in forma rateale, occorre riportare:
• il codice tributo “1668” per gli interessi rateali;
• il numero della rata che si sta versando ed il numero totale delle rate (ad esempio, “0106” per la prima rata di 6);
 
Il modello F24 deve essere presentato secondo due diverse modalità:
• F24 a saldo zero, esclusivamente mediante i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate (Entratel/Fisconline);
• F24 a debito, che può essere presentato sia mediante i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate (Entratel/Fisconline) sia dagli altri servizi telematici (remote/home banking).