MISTERBIANCO – “Il Comune paga buoni pasto che i suoi dipendenti non possono neanche utilizzare. Siamo al fianco delle legittime proteste dei lavoratori, lasciati nel limbo da un’Amministrazione che non vigila sulle conseguenze delle proprie deliberazioni”. È il grido di protesta lanciato dal consigliere comunale e capogruppo di “Guardiamo Avanti”, Marco Corsaro, e dal segretario del movimento, Ninni Anzalone, i quali, attraverso un comunicato diffuso agli organi di stampa, hanno annunciato la richiesta di un’ispezione della Consip, la Centrale acquisti della pubblica amministrazione, sull’affidamento del servizio buoni pasto alla società Sodexo da parte del Comune di Misterbianco.
“I buoni, distruibiti a circa 200 dipendenti del Comune – si legge nel comunicato -, non possono essere utilizzati perché in città c’è un solo esercizio che li accetta che, peraltro, per problemi tecnici al momento non risulta operativo”.
Al centro delle polemiche la ditta Sodexo, una grande società di matrice francese a cui Consip, Mef e il ministero della Pa nell’agosto del 2018 hanno assegnato i lotti di molte regioni italiane e da cui il Comune ha acquistato i buoni pasto elettronici ‘Pass Lunch Next BP8’ per una cifra pari a 40 mila euro l’anno. “Cifra questa – ha spiegato al QdS il consigliere Corsaro – che pesa inutilmente sulle spalle dei contribuenti”.
Il primo cittadino del territorio etneo, Nino Di Guardo, nega qualunque responsabilità dell’Ente comunale: “La gara è stata fatta a Roma – ha replicato il sindaco interpellato dal QdS -. Non è stata indetta dal Comune. Non abbiamo scelto noi la ditta appaltante, ma la Consip. Stiamo pagando le conseguenze di una gara alla quale abbiamo solo aderito”.
Lo scorso 28 febbraio, infatti, l’Ente ha inviato alla Sodexo un atto di reclamo a firma del responsabile “Affari del personale”, Giuseppe La Piana, in cui si lamenta la carenza di esercizi convenzionati. Nel documento si cita l’elenco fornito dalla stessa ditta, rilevando la presenza di un solo centro operativo ricadente nel territorio di Misterbianco e di altri dieci sui territori di Catania, Belpasso e San Pietro Clarenza (ben oltre quel chilometro di distanza previsto dalla convenzione) di cui non si è ancora avuto conferma dell’effettiva operatività.
Come chiarito dal capogruppo dell’opposizione, le norme prevedono che sul territorio sia presente un’attività convenzionata ogni 15 dipendenti, garantendo almeno un numero minimo di tre esercizi per ciascun Ente convenzionato. “Al momento – ha sottolineato Corsaro – requisito inesistente a Misterbianco. Non ci sono ristoranti – ha aggiunto – l’unico esercizio operante è un supermercato”.
Su questo fronte, il sindaco ha risposto che “la Sodexo è in stato di insolvenza. Quale attività commerciale – ha dichiarato Di Guardo – accetterebbe di assumersi un credito nei confronti di una società che non è in grado di soddisfare le proprie obbligazioni”.
Ma l’opposizione – stando alle parole del consigliere – ha già trovato una soluzione: “Sì, è vero. La società è insolvente. Ma si può anche recedere dal contratto”. Nel frattempo i dipendenti hanno già raccolto le firme per lamentare il disagio e chiedere una risoluzione entro il 30 marzo e i sindacati si sono riuniti con il Comune per affrontare la questione. “Ieri (giovedì) – ha detto Corsaro – abbiamo inviato alla Consip la richiesta d’ispezione”.
“Non c’è nessuna trascuratezza – ha assicurato il sindaco Nino Di Guardo -. Assumeremo le iniziative per risolvere la situazione e sopravvivere anche a questa tempesta”.