Dall’avvio all’innovazione, 15 bonus per le imprese

PALERMO – Ci sono 15 tipologie differenti di opportunità per le attività produttive e sono raccolte ordinatamente nel nuovo progetto del governo che si trova all’indirizzo incentivi.gov.it. L’iniziativa è stata presentata lo scorso 12 marzo al Mise dal ministro Luigi Di Maio, da Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia, e da Fabrizio Palermo, amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti.
 
“Il ‘catalogo’ degli incentivi, disponibile online e in formato cartaceo –, è il risultato di una collaborazione tra numerose realtà impegnate nel sostegno alle imprese: oltre al ministero dello Sviluppo economico e al ministero del Lavoro, il progetto coinvolge Invitalia, Agenzia delle Entrate, Cassa Depositi e Prestiti, Gse, Enea, Finest, Inps, Ice, Unioncamere, Sace, Simest e SofiCoop”.
Diverse le tipologie coinvolte. Si passa dalle startup d’impresa alle pmi a tutte le imprese, per passare ad ambiti più settoriali come le imprese di distribuzione di energia elettrica e gas, Esco (energy service company), il settore aerospazio, le imprese sequestrate o confiscate alla criminalità organizzata. Capitoli dedicati alle imprese sociali, cooperative sociali e cooperative, e anche ai Confidi, alle Camere di commercio, ai datori di lavoro privati e agli enti formativi accreditati. Sezioni di riferimento anche per radio e tv, autotrasportatori e cittadini.
 
Cliccando sui link delle varie pagine presenti nell’indice, si evidenziano i dettagli. Per le startup, sei differenti agevolazioni: incentivo per l’autoimpiego dei beneficiari del reddito dei cittadinanza, Italia venture I – Interventi per lo sviluppo di pmi tramite venture capital, nuove imprese a tasso zero, policy a sostegno delle startup innovative, selfiemployment e smart&start Italia. Tantissime le opportunità per le piccole e medie imprese: ben quindici. Dalla Nuova Sabatini al credito d’imposta per le spese di quotazione da parte di pmi passando per i finanziamenti agevolati a pmi vittime di mancati pagamenti fino ai macchinari innovativi e al fondo di garanzia.
 
Non mancano interventi ad hoc di policy a sostengo delle pmi innovative, i voucher per consulenza in innovazione, voucher per l’internazionalizzazione e le zone franche urbane. Per i cittadini è stato inserito il link relativo al reddito di cittadinanza mentre per le imprese ci sono i contributi in favore dell’emittenza locale.
 
“Gli incentivi – si legge nella nota del ministero – riguardano l’avvio o la crescita di un’impresa, gli investimenti in innovazione, il rafforzamento patrimoniale, i macchinari, gli impianti e i software, l’internazionalizzazione, la formazione, la ricerca e lo sviluppo, l’efficienza energetica, le nuove assunzioni, gli sgravi fiscali”.
 
A lanciare la proposta è stato il titolare del ministero dello Sviluppo economico. “Circa il 40% degli incentivi – ha dichiarato il ministro Di Maio – non vengono utilizzati, anche per un problema di comunicazione delle opportunità esistenti. Questo vademecum ragionato rappresenta una nuova prospettiva nel rapporto tra Stato e imprese e consente agli imprenditori di trovare l’incentivo giusto a seconda di ciò che davvero gli serve, ad esempio in base al territorio in cui operano o alla dimensione della loro azienda. Ci saranno ulteriori step – ha proseguito Di Maio – per mettere a sistema altri incentivi e per coinvolgere le Regioni e gli enti territoriali in modo da avere lo stesso servizio anche a livello locale”.