Enna – Riunione sull’emergenza caporalato: in Prefettura un punto sul fenomeno

ENNA – Nei giorni scorsi si è riunita in Prefettura la Conferenza provinciale permanente, organismo presieduto dal vice prefetto vicario Michela La Iacona.
 
Alla presenza dei sindaci dei Comuni della provincia, dei vertici degli Uffici giudiziari, delle Forze dell’Ordine, degli Enti statali e regionali con sede nell’ennese, il consesso ha esaminato –tra le tematiche poste all’ordine del giorno – il fenomeno del caporalato e il reimpiego di un immobile confiscato alla criminalità organizzata nel Comune di Barrafranca, quale casa di accoglienza per donne vittime di violenza.
 
Data la rilevanza dei temi presi in esame, la partecipazione alla Conferenza è stata estesa ai segretari provinciali delle organizzazioni sindacali, ai rappresentati delle Organizzazioni datoriali del settore agricolo, nonché dei Centri di accoglienza straordinaria per richiedenti asilo e alla Cooperativa Asmida di Enna.
 
Nel corso dell’intervento introduttivo, il vice prefetto vicario La Iacona ha messo in evidenza come il contrasto all’intermediazione illecita e alle forme di caporalato, finalizzate allo sfruttamento lavorativo, costituiscano anzitutto una questione culturale che impone – a tutela dei lavoratori e di una economia sana – un’attenta attività di prevenzione e contrasto di tale fenomeno.
 
Durante i lavori sul primo punto, è emerso che benché il fenomeno non sia particolarmente presente in provincia, considerata la specifica vocazione economica del territorio, si è convenuto di predisporre una strategia complessiva che coinvolga, sui singoli territori, tutte le Istituzioni e i corpi intermedi della società interessati, in modo da eliminare alla radice le condizioni che possano favorire la nascita e il consolidarsi di situazioni di illegalità.
 
Con particolare riguardo ai migranti presenti nei Centri di accoglienza della provincia, è stato rivolto un invito ai responsabili delle predette strutture di accoglienza, affinché vigilino sulla regolarità di eventuali attività lavorative svolte dagli ospiti delle diverse strutture, segnalando alla Prefettura eventuali situazioni anomale riscontrate. Analogo appello è stato indirizzato ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali e alle associazioni di categoria, affinché sensibilizzino i propri iscritti a segnalare alle Forze dell’Ordine qualunque circostanza sospetta che potrebbe risultare sintomatica del fenomeno in argomento.