ROMA – Scade il prossimo 1 aprile il termine per la presentazione della domanda telematica “prenotativa” per la fruizione del credito d’imposta “sugli investimenti pubblicitari incrementali da effettuare nel 2019 sulla stampa quotidiana e periodica, anche online, e sulle emittenti televisive e radiofoniche”.
Già dal primo marzo, infatti, è stato possibile richiedere il “bonus pubblicità” da imprese, lavoratori autonomi ed enti non commerciali che vogliano usufruire dell’agevolazione prevista dall’art. 57 bis del Dl 50/2017 (convertito in legge 96/2017) purché le spese per investimenti in campagne pubblicitarie superino almeno dell’1 per cento l’ammontare degli analoghi investimenti effettuati l’anno precedente sugli stessi mezzi d’informazione.
A tali soggetti viene attribuito un contributo pari al 75 per cento del valore incrementale degli investimenti effettuati, elevato al 90 per cento nel caso di microimprese, piccole e medie imprese e start up innovative, nel limite massimo di spesa stabilito dal comma 3 della stessa disposizione per un valore pari a 62,5 milioni di euro. In quest’ultimo caso l’applicazione della norma è subordinata all’approvazione della Commissione europea, in pendenza della quale si applica il limite del 75 per cento.
Tuttavia è necessario ricordare che la legge di bilancio 2019 (l.145/2018) – in particolare l’art. 1 comma 762 – ha modificato il citato articolo 57 bis, chiarendo che le agevolazioni fiscali previste sono concesse ai sensi e nei limiti della normativa europea in materia di aiuti “de minimis”. Resta dubbia la data di decorrenza della disposizione che – nel silenzio normativo – si riterrebbe da applicare alle spese sotenute dall’1 gennaio 2019, data di entrata in vigore della legge.
L’introduzione del limite “de minimis”, rappresenta il primo ostacolo alla benefica fruizione del bonus da parte di tutti. Gruppi di società e imprese di maggiori dimensioni sembrano i primi a subirne le conseguenze. Considerato che il limite è fissato per una somma pari a 200 mila euro, valevole nell’arco di tre anni e applicato a livello di gruppo e non della singola società, di fatto – dicono gli esperti – farebbe venir meno la stessa agevolazione.
La presentazione della domanda e la trasmissione dei dati istruttori e della documentazione necessari all’accertamento dei requisiti e al calcolo del contributo, dovrà avvenire mediante la piattaforma informatica implementata dal Dipartimento per l’informazione e l’editoria.
A tal fine, tutte le imprese che intendono presentare domanda di contributo sono tenute a richiedere le credenziali per l’accesso alla piattaforma, inviando il modulo di richiesta di accesso, debitamente compilato, all’indirizzo pec die.contributidiretti@pec.governo.it.
A seguito della richiesta, l’Ufficio provvederà a inviare all’impresa le credenziali riservate e le istruzioni che consentiranno l’accesso alla piattaforma per la compilazione e l’invio della domanda.
Per i bilanci in chiusura al 31 dicembre 2018, si è ancora in attesa dei dati definitivi, così come dei dati relativi agli investimenti incrementali dal 24 giugno al 31 dicembre 2017. Al momento si sottolinea che la percentuale provvisoria di ripartizione per il 2018, comunicata dal dipartimento per l’informazione e l’editoria entro il 31 gennaio 2019 sulla base della comnicazione prenotativa presentata entro il 22 ottobre 2018, è pari al 23 per cento per gli investimenti in radio e televisioni locali e del 26 per cento per i giornali, quotidiani e periodici, cartacei e online.