Ispra: siccità e dissesto idrogeologico tra le emergenze ambientali della Sicilia

PALERMO – Tutti i numeri dell’ambiente italiano in un rapporto esaustivo, con un core set di 306 indicatori per un totale di 150.000 dati aggiornati. Si presenta così all’annuario dei dati ambientali dell’Ispra, presentato lunedì scorso, che non si limita a essere, come si legge nella nota di presentazione, un “semplice sistema informativo, ma rappresenta un utile e completo strumento di conoscenza al servizio di cittadini, esperti e decisori politici”.
 
L’edizione, infatti, include anche il rapporto “Dati sull’Ambiente”, con una selezione e sintesi delle tematiche e degli indicatori ambientali in linea con gli obiettivi del VII Programma di Azione Ambientale dell’Agenzia Europea per l’Ambiente; l’”Annuario in cifre”, che restituisce una sintesi dell’Annuario (versione integrale) fruibile da un ampio pubblico anche di non esperti e, infine, “Ricapitolando…l’ambiente” che, per alcuni tra i temi ambientali di maggiore interesse, fornisce una sintesi e un confronto con gli altri paesi europei.
 
Nove i temi principali contenuti nel rapporto, con diversi passaggi in cui la Sicilia si rende protagonista. A partire dal dissesto idrogeologico che ha visto l’Isola tra le regioni più coinvolte nell’ambito dei 172 eventi di frana registrati in tutto il Paese nel corso del 2017, con danni in particolar modo legati alla rete stradale.
 
Nell’ambito del clima, a livello nazionale, la caratteristica più rilevate è la siccità, con una precipitazione cumulata media che si è collocata al di sotto del 22%, cioè il secondo anno peggiore a partire dal 2001. In compenso sono diminuite le emissioni di gas serra (17,5% in meno tra il 1990 e il 2016), anche se restano tuttora diverse criticità: una stazione su tre (31% del totale) ha fatto registrare il superamento del valore limite giornaliero. Le emissioni di particolato atmosferico PM10 sono risultate in diminuzione del 33,7% e le emissioni complessive di ossidi di zolfo, ossidi di azoto e ammoniaca del 66,8% in meno.
 
La biodiversità resta a rischio, con 120 specie di vertebrati terrestri minacciate e 3.182 specie alloctone introdotte in Italia e potenzialmente invasive. Nel complesso, la fauna in Italia conta oltre 60 mila entità e la flora 8.195 entità di piante vascolari e 3.873 entità non vascolari. La tendenza registrata sul fronte della qualità delle acque costiere vede l’89% in classe eccellente nel quinquennio 2014-2017.
 
Per fiumi (7.493) e laghi (347), i numeri nazionali dicono che, in riferimento ai primi, il 43% raggiunge l’obiettivo di qualità per lo stato ecologico e il 75% quello di qualità per lo stato chimico, mentre, in riferimento ai secondi, il 20% raggiunge l’obiettivo di qualità per lo stato ecologico e il 48% quello di qualità per lo stato chimico.
 
Sul fronte dell’elettromagnetismo, dal luglio 1998 al luglio 2018, in tutta Italia, sono stati 635 i superamenti dei limiti di legge degli impianti Radiotelevisivi (Rtv) e 119 quelli di Stazioni Radio Base (Srb). Risultano in calo quelli relativi agli impianti Rtv (-4% tra il 2016 e il 2017) mentre aumentano i servizi e i siti degli impianti SRB rispettivamente dell’11% e del 3%. Il 32,1% delle sorgenti di rumore sottoposte al controllo del SNPA presenta almeno un superamento dei limiti previsti dalla normativa, evidenziando un problema di inquinamento acustico. Soltanto il 61% dei comuni ha approvato la classificazione acustica, ma le Regioni più virtuose sono tutte al Nord.
 
Risulta in crescita, dal 1990, l’agricoltura biologica, che interessa il 15,4% della superficie agricola utilizzata (Sau) nazionale e il 5,8% delle aziende agricole. La Sicilia, assieme a Puglia e Calabria, totalizza il 46% dell’intera superficie biologica nazionale.
 
Gli ultimi capitoli riguardano le valutazioni, autorizzazioni e certificazioni ambientali – nell’84% dei casi la VIA si è conclusa positivamente – e gli agenti chimici, che vede l’Italia come terzo produttore di agenti chimici in Europa.