Dissesto idrogeologico incubo nel messinese

PALERMO – Continua “a tenere banco” nell’agenda politica nazionale e regionale l’emergenza frane in Sicilia, dopo gli smottamenti dei giorni scorsi accaduti a S. Fratello, e la conseguente dichiarazione di stato di calamità naturale da parte della Giunta regionale Lombardo.
Sugli interventi da parte del Governo nazionale è stato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Elio Vito a indicare le iniziative del Governo Berlusconi per fare fronte all’emergenza.
“Le risorse disponibili per il dissesto idrogeologico – ha dichiarato Vito – possono essere utilizzate anche tramite un accordo di programma sottoscritto dalla Regione interessata e dal ministero dell’Ambiente, così definendo le quote di cofinanziamento regionale. Lo strumento dell’accordo di programma consentirà di convogliare all’interno di un unico piano coordinato sia le risorse regionali, che quelle statali”.
Vito, nel corso del suo discorso nel question time, ha indicato nello specifico gli impegni programmatici che il ministero dell’Ambiente si è assunto sul distesto idrogeologico nel messinese.
“Il ministero dell’Ambiente – ha aggiunto Vito – ha già avviato apposite consultazioni con tutte le regioni, le autorità di bacino e il dipartimento di Protezione civile al fine di arrivare celermente su base regionale agli accordi di programma. Nel Piano per l’assetto idrogeologico della Regione siciliana, nel territorio della provincia di Messina, su 108 comuni, 90 sono ad alta criticità”.
L’intervento di Vito fa seguito alla richiesta esplicita da parte dei parlamentari del Movimento per le Autonomie che hanno presentato il 17 febbraio un’interrogazione alla Camera sul dissesto idrogeologico dei Comuni dei Nebrodi, primo firmatario Ferdinando Latteri, chiedendo al governo di “dichiarare immediatamente lo stato di calamità e di emergenza e l’intervento dell’esercito per il territorio interessato da frane esmottamenti”.
Sull’impegno del Governo nazionale ha grossi dubbi Leoluca Orlando che non fa mistero delle sue perlessità.
“Purtroppo l’esecutivo di Berlusconi è troppo impegnato nelle finte emergenze e nelle leggi ad personam per pensare alle vere problematiche dei cittadini italiani”.