Ecco la grande rivoluzione che si dovrebbe attuare: seguire l’ordinaria amministrazione, anche in modo straordinario.
Purtroppo vi sono professionisti che scrivono male leggi e normative subordinate, che descrivono con procedure inapplicabili percorsi che non vanno da nessuna parte. Incapaci o in malafede? Ecco il problema. Probabilmente l’uno e l’altro.
Quello che difetta in qualunque ambiente, foss’anche quello familiare, è l’organizzazione, cioè quel complesso di regole senza delle quali niente funziona.
Regole semplici, comprensibili ed attuabili con facilità. L’organizzazione non è una scienza antica. Nasce negli ospedali canadesi nel 1937 ed uno dei guru della disciplina Peter F. Drucker (1909-2005) sostiene che essa si basa su un insieme di regole. Di regole si è occupato anche Renè Descartes (1596-1650) con la sua operetta Discours de la mèthodes.
L’universo vive e funziona in base a regole certe. L’alternarsi del giorno e della notte, la fotosintesi clorofilliana, l’evaporazione dell’acqua che ritorna sotto forma di pioggia, sono meccanismi precisi in natura.
Le regole non riguardano solo azioni materiali, ma soprattutto i comportamenti, i quali devono essere fondati su valori morali, anteriori a quelli religiosi. I valori morali sono essi stessi regole di indirizzo per ciascuno di noi. Guai a chi li ignora o fa finta di ignorarli.
Niente vale se non è basato sull’etica, senza la quale c’è solo materialità, che non produce alcuna crescita dell’umanità.
Sosteneva Lucio A. Seneca (4 a.C.- 65) “Vuoi fare una cosa? Segui le regole o vattene” Chi sta dentro un sistema deve adattare i propri comportamenti ad esso. Può uscirne per fare il battitore libero, oppure entrare in un altro sistema. Ma anche in questo caso, volente o nolente, seguirà le regole, che condivida o meno.
Sappiamo benissimo che il nostro sforzo di comportarci secondo Etica & Valori non sempre raggiunge il successo. Ma la nostra coscienza deve consentirci di provarci senza tentennamenti, con impegno e determinazione.