Palermo – Circoscrizioni, spreco continuo e senza benefici per i cittadini

PALERMO – Decentramento: chi l’ha visto? Sulla carta – si veda il Titolo VI dello Statuto comunale – Palermo, città “policentrica”, è suddivisa in otto circoscrizioni al fine di rispondere in maniera più efficace alle esigenze della popolazione e favorirne la partecipazioni alle decisioni politico – amministrative. La realtà parla invece di consiglieri di circoscrizione con le armi spuntate, la quotidianità dei cittadini racconta di lunghe e sfiancanti file negli uffici della burocrazia comunale. Basti pensare che gli Sportelli unici per i servizi al cittadino sono attivi appena in quattro circoscrizioni su otto. Il problema è la mancanza di competenze e di risorse finanziarie adeguate.
“È necessario – dice il presidente del Consiglio comunale, Alberto Campagna – trasformare le circoscrizioni in municipalità. Altrove il decentramento funziona benissimo. Penso a Roma, dove operano dei veri e propri Comuni. Occorre trasferire competenze e risorse senza inutile gelosie da parte dei consiglieri comunali, restii a cedere ‘potere’ ai loro colleghi di circoscrizione”.
La II Commissione consiliare sta lavorando su un testo che prevede la trasformazione delle circoscrizioni in municipalità.
“Aspetto di vedere il lavoro ultimato – osserva Nicola Macaione, consigliere dell’Italia dei Valori all’VIII Circoscrizione – per capire in che modo i consiglieri comunali intendano le municipalità, che dovrebbero essere capaci di deliberare su questioni di interesse collettivo dei quartieri. Dove infatti le municipalità hanno queste caratteristiche, guarda caso, i servizi ai cittadini funzionano benissimo. A Palermo, invece, ci sono ancora atteggiamenti di sottocultura politica di chi vede nel decentramento una sottrazione di potere. Solo dando risposte concrete ai cittadini, al contrario, è possibile instillare quella fiducia ormai perduta nei confronti della politica”.
“Oggi – conclude – di fronte ai bisogni dei cittadini, il consigliere di circoscrizione può esprimere solo la propria solidarietà o fare da intermediario nei confronti dell’assessore di turno. Dare più deleghe alle circoscrizioni, oltretutto, gioverebbe anche ai consiglieri comunali, il cui lavoro diverrebbe più proficuo”.
Ma c’è anche la questione di costi, con gli 1,2 milioni di euro che ogni anno vengono sborsati per i Consigli di quartiere (attualmente privi di competenze), dove i presidenti di circoscrizione possono arrivare a percepire anche 1.800 euro mensili e i singoli consiglieri fino a 800 euro mensili.