PALERMO – Dopo anni di intoppi amministrativi e diatribe di carattere giuridico, è stato finalmente sbloccato il Fondo per il commercio regionale, istituito con la legge regionale 32 del 2000. Il Fondo, gestito da Banca Nuova e indirizzato alle piccole e medie imprese commerciali e di servizi, ha una dotazione di 55 milioni di euro; di questi il 40 per cento è destinato a finanziamenti diretti per l’adattamento e l’ammodernamento degli esercizi commerciali, mentre la restante parte sarà utilizzata per concedere crediti di avviamento e per il consolidamento di passività concessi dalle banche convenzionate con lo stesso fondo.
A rimettere in moto i contributi la nomina, tre settimane fa, del commissario straordinario Salvatore Lanzetta, che ha esaminato e deliberato le pratiche istruite dall’istituto di credito vicentino, grazie ad una convenzione con la Regione siciliana. Questo, in breve, il bilancio tracciato dal presidente della Regione, Raffaele Lombardo, nel corso della conferenza stampa tenutasi ieri a palazzo d’Orleans ed alla quale hanno preso parte l’assessore alle Attività produttive, Marco Venturi, il dirigente generale del dipartimento, Nicola Vernuccio, il dirigente generale di Banca Nuova, Francesco Maiolini, e lo stesso deus ex machina, Lanzetta. Sono già 270 le operazioni di credito liberate ed evase utilizzando due milioni di euro di risorse del fondo, che attiveranno investimenti per circa 22 milioni.
Lombardo ha posto l’accento sull’importanza del dialogo avviato tra imprese, Regione e banche “che è fondamentale in un momento di crisi di liquidità bancaria internazionale – ha dichiarato -. L’utilizzo di queste risorse consentirà anche l’abbattimento degli interessi, garantendo ai nostri imprenditori accesso al credito. Lo considero- ha aggiunto – un intervento anticrisi importante per le imprese e per le loro famiglie. In Sicilia nessuno slancio economico è possibile senza mettere le piccole aziende al centro di una seria politica di sviluppo”.
In merito alle 270 richieste esaminate dal commissario, per i programmi di impianto il credito viene erogato al tasso fisso dello 0,90 per cento annuo. Per i finanziamenti di esercizio e di ripianamento debiti, il tasso è del 42,24 per cento come stabilito dall’Unione europea, con il quale le aziende beneficeranno del contributo regionale del 60 per cento. Il tasso effettivo sarà dunque dell’1,69 per cento. Quanto ai settori merceologici, la somma più cospicua va agli alimentari (50 pratiche, 2 milioni 742 mila), all’abbigliamento (46 pratiche per 3 milioni 375 mila) ai materiali di costruzione arredamenti e macchine da lavoro (44 finanziamenti, 1 milione 897 mila euro).
“La suddivisione geografica – ha detto Lanzetta – vede in testa la provincia di Palermo con un finanziamento di 6 milioni 500 mila euro, seguita da Agrigento con 6 milioni 300 mila, Trapani con 2 milioni 700 mila, Massina 1 milione 700 mila, Catania 1 milione 600 mila, e poi a seguire le altre province con cifre più basse. Banca Nuova, che ha un ruolo attivo in questi processi, è pronta a fare di più. Parola di Maiolini, che ha precisato: “Nei nostri 10 anni di attività abbiamo maturato esperienza e conoscenza del territorio. Il nostro centro decisionale è qui in Sicilia ed abbiamo quindi la capacità necessaria per un reale intervento nell’economia dell’Isola.