È noto, finalmente, che il presidente dei siciliani non è eletto dai deputati dell’Assemblea e, dunque, ha il dovere e il diritto di governare indipendentemente dai mal di pancia degli stessi deputati regionali. La Sicilia ha bisogno di riforme profonde per imboccare la crescita del Pil che, come sanno gli economisti, è il dato sintetico di tutto quello che si fa. Se il Pil della Sicilia rimane inchiodato al 5,5 per cento, com’è da 40 anni, dimostra in modo inequivocabile e senza alcuna attenuante che tutti i governi regionali sono stati inefficienti e hanno fallito la missione loro affidata dai siciliani.
Il Pil non può crescere se l’amministrazione regionale non funziona in modo ordinario, con una efficienza ordinaria e con la capacità di realizzare gli obiettivi che il Governo le affida. I 26 dirigenti generali, che gestiscono 28 dipartimenti regionali, e i 17 dirigenti generali della Sanità, hanno il compito di spendere al meglio le risorse loro affidate, coniugando il raggiungimento degli obiettivi con l’inserimento della massima qualità possibile nei servizi da loro prodotti.
Abbiamo esperienza di quello che accade all’Assemblea regionale e sappiamo come molti deputati – denominati consiglieri nelle altre Regioni, che costano ai siciliani il doppio di qualunque altro consigliere perché i loro compensi sono equiparati a quelli dei senatori (l.r. 44/65) – dovrebbero avere la forza morale e il buon senso per capire che l’era dei clientelismi è finita. Anche i soldi sono finiti. E, d’altra parte, la Sicilia ha l’indispensabile necessità di rialzarsi. Ora e non domani. Sprecare anche il 2010 sarebbe un ulteriore fallimento di una classe politica che ha profondamente deluso gli isolani in questi 60 anni e soprattutto in questi ultimi 20.
Immettere ancora dirigenti, anche sotto forma di vice, in una struttura regionale elefantiaca, dove ve ne sono già oltre 2000, contro i 200 della Lombardia, è un comportamento criminogeno, perché significa aumentare ulteriormente la spesa corrente.
Attenzione, Governo e deputati: non potete fallire anche questa occasione. Approvate il bilancio 2010 in modo saggio, efficace e produttivo.