PALERMO – Quali sono gli interventi per migliorare il nuovo piano di gestione dei rifiuti? Questa la domanda che si sono posti i rappresentanti di Legambiente Sicilia nell’ambito della presentazione del progetto “Differènziati: recupera il tuo mondo” e del nuovo dossier “Comuni ricicloni”.
Il primo è un piano di sensibilizzazione sull’importanza della raccolta differenziata dei rifiuti, che si rivolge alle famiglie e alle scuole. Il progetto, promosso dalla Regione Siciliana, prevede come partner, oltre Legambiente, anche l’Adoc, il Movimento difesa del cittadino e l’Unione nazionale dei consumatori. Il dossier “Comuni ricicloni” fotografa le amministrazioni siciliane che si sono contraddistinte durante l’anno nel buon utilizzo delle pratiche della differenziazione dei rifiuti.
La tavola rotonda, svolta presso l’Arpa, è stata moderata dal presidente di Legambiente Sicilia, Mimmo Fontana. Vi hanno preso parte Pier Carmelo Russo, assessore regionale all’Energia ed ai Servizi, Stefano Ciafani, responsabile Ufficio scientifico Legambiente nazionale, Roberto De Benedictis, vice presidente del gruppo Pd all’Ars, Luigi Ciotta, responsabile dell’iniziativa “Differènziati: recupera il tuo mondo”.
“Sul nuovo piano rifiuti – ha sottolineato Mimmo Fontana – occorre pensare a un sistema flessibile, capace di adeguarsi alle diverse situazioni perché non tutti i territori partono da zero. Se dove si è fatto poco e male vi è l’esigenza di azzerare tutto e ripartire, bisogna al contempo evitare il rischio di cancellare le esperienze virtuose che, anche in questi anni difficili, hanno dimostrato come in Sicilia vi sia la possibilità di raggiungere risultati equiparabili a quelli delle migliori esperienze italiane”.
“Ci appare molto discutibile la proposta – ha continuato – di far coincidere i nuovi ambiti, che pure vanno decisamente ridotti, con il territorio provinciale. È, infatti, evidente che se i nuovi ambiti dovranno avere una responsabilità programmatoria e gestionale in riferimento alla organizzazione del sistema di trattamento dei rifiuti, non è affatto detto che l’ambito ottimale coincida con il perimetro amministrativo dell’ente Provincia. Se l’obiettivo da cogliere è quello dell’efficientamento della gestione dei rifiuti non si potrà che partire dalle distanze, dai tempi di percorrenza teorici e dalla dislocazione degli impianti. Solo così si potranno avere città pulite e ridurre le tariffe dei cittadini”.
Per Stefano Ciafani occorre mettere in pratica il principio della quattro R (riduzione, riciclaggio, riutilizzo, recupero) e fare in modo che lo smaltimento in discarica sia l’opzione più costosa. È necessario quindi rendere residuale lo smaltimento in discarica, in una regione dove fino ad adesso vi vengono convogliati il 93% dei rifiuti. “Va garantita in tempi brevi la costruzione degli impianti a servizio della raccolta differenziata – ha detto il direttore scientifico di Legambiente -, a partire da quella della frazione organica (digestori anaerobici e impianti di compostaggio), e per il pretrattamento dei rifiuti indifferenziati prima della discarica”.
Menzione speciale per l’Ato Tp1 al 37,90 per cento di Rd
PALERMO – Legambiente Sicilia ha assegnato una menzione speciale per l’Ambito territoriale ottimale Trapani 1, l’unico nell’isola, che ha fatto un balzo in avanti davvero rilevante nella raccolta differenziata. L’Ato Tp1, gestito da La Terra dei Fenici, comprende tredici Comuni e ha fatto registrare il 37,90%.
A Calatafimi-Segesta, uno dei cinque Comuni in cui il servizio è stato avviato a novembre, registrate nei primi due mesi le percentuali del 56,49 e 66,69 per cento. A San Vito Lo Capo dopo il 26,21% ottenuto nei primi trenta giorni, la raccolta differenziata ha raggiunto, nel mese di dicembre, il 56,93 per cento. Percentuali alte anche ad Alcamo (50,52%) e a Castellammare del Golfo (47,25%).
Sono positivi i dati che arrivano dai comuni in cui il servizio era stato avviato già a settembre: Custonaci ha registrato il 54,15, a Buseto Palizzolo (46,76%), Paceco (41,88%) ed Erice (39,92%). Cresciuta la raccolta anche a Valderice dove si è passati dalla percentuale del 32,87% di ottobre al 42,81 di dicembre.