Il tasso di ospedalizzazione è sceso

PALERMO – Il tasso di ospedalizzazione in Sicilia è sceso al 195 per mille confermando il trend che era già stato evidenziato alla fine del 2008. Il dato è nella relazione inviata dall’assessorato al ministero, come reso noto dall’Ufficio stampa della Regione Siciliana ieri pomeriggio.
Appena due anni fa, il tasso di ospedalizzazione era del 247,4 per mille e rappresentava una delle principali criticità evidenziate dal ministero della Salute e inserite nel Piano di rientro firmato dal precedente Governo. In particolare tale decremento è stato registrato in modo significativo riguardo alla tipologia di ricovero (drg) a piu’ alto rischio di inappropriatezza.
Un altro risultato raggiunto nel 2009 riguarda l’assistenza domiciliare integrata (Adi) che ha fatto registrare un aumento del 33,09% dei casi trattati nell’ultimo triennio. Rispetto ai 10.701 casi trattati nel 2006 si è passati a 12.784 casi nel 2007, 12.850 nel 2008, 14.242 nel 2009.
“Sono abituato a guardare i fatti – ha commentato l’assessore regionale per la Salute, Massimo Russo – e questi numeri aiutano a spiegare come sia stato possibile ridurre il deficit della sanità siciliana di ben 700 milioni di euro in appena un anno e mezzo di duro ma esaltante lavoro di riorganizzazione. Sono dati, tra l’altro, che supportano la promessa fatta alcune settimane fa di ridurre, già dal prossimo anno, la pressione fiscale dei siciliani costretti da anni a sobbarcarsi il peso di un deficit imponente che ha sfiorato il miliardo di euro. Mi pare che questi risultati, nella loro oggettività, confermano che ci stiamo avvicinando a grandi passi ai valori delle regioni italiane piu’ virtuose”.
“Adesso – ha aggiunto l’assessore – con l’imminente emanazione delle linee guida aziendali, con la definizione della nuova rete ospedaliera e il potenziamento delle strutture territoriali potrà prendere corpo la riforma sanitaria”.
“Dobbiamo migliorare ancora – ha sottolineato Russo – l’offerta delle prestazioni sia in termini di qualità che di quantità, abbattere le liste di attesa, garantire l’efficienza ed il decoro delle strutture ospedaliere e territoriali che devono lavorare al servizio del cittadino. La Sicilia continua a guadagnare credibilità a livello nazionale e dimostra come sia possibile spendere meglio spendendo meno grazie a una oculata organizzazione e senza in alcun modo intaccare i livelli di assistenza sanitaria per la popolazione”. “In pochi – ha concluso – avrebbero scommesso su un simile risultato che testimonia come la strada intrapresa sia quella giusta verso una sanità migliore per il cittadino e senza spreco di denaro pubblico”.