ROMA – “L’approvazione, da parte della Commissione cultura della Camera con il concorso unanime delle forze politiche di maggioranza e opposizione, del parere sul regolamento di semplificazione e riordino della disciplina di erogazione dei contributi all’editoria, merita forte apprezzamento nel merito e nel metodo”.
Le dichiarazioni provengono dalla Fieg (Federazione italiana editori giornali) che sottolinea in particolare “le condizioni poste dalla Commissione al parere favorevole. Esse, recependo le osservazioni formulate dagli operatori del settore, ripristinano, non solo a titolo provvisorio, la certezza dell’entità del contributo, essenziale per poter avere accesso al credito e rivedono talune penalizzanti disposizioni inserite nella legge di conversione del decreto “mille proroghe”, ristabilendo il sostegno ai quotidiani italiani editi e teletrasmessi all’estero e alle radio e televisioni per la sottoscrizione, tra l’altro, di abbonamenti alle agenzie di stampa.
“È ora auspicabile – prosegue la nota degli editori – che il Governo traduca le condizioni in disposizioni, integrando e concludendo il pregevole lavoro svolto dallo stesso Governo, per il tramite del sottosegretario Bonaiuti e del Dipartimento per l’editoria della Presidenza del Consiglio, con la predisposizione del regolamento che – come è già stato sottolineato in passato dalla Fieg – contiene norme che vanno nella giusta direzione di semplificazione e trasparenza delle procedure di accesso ai contributi e dei criteri di calcolo dei contributi stessi.
“È parimenti auspicabile che, conclusa la non facile opera di razionalizzazione del sistema di contributi all’editoria, il Governo, il Parlamento, le forze politiche e gli operatori del settore aprano il cantiere per approntare, discutere ed approvare, in tempi necessariamente brevi e con metodo ampiamente condiviso, un provvedimento organico di riforma dell’editoria.
“L’editoria giornalistica è in presenza di un accumulo di difficoltà: aumentato squilibrio pubblicitario tra i diversi mezzi, inadeguate forme di tutela del diritto d’autore nei processi di convergenza, mancata valorizzazione dei contenuti di qualità nel web, inefficienze nella rete distributiva delle edicole e degli abbonamenti, assenza di concrete iniziative di promozione della lettura, inesistenza di forme di sostegno all’innovazione e alla multimedialità. Si impone un coerente e non più rinviabile disegno strategico d’intervento che dia ossigeno e slancio alle imprese”.