PALERMO – Dopo mesi di silenzio per il rigassificatore adesso si torna a fare sul serio.
Il dirigente generale regionale del dipartimento Energia in seno all’omonimo assessorato, Rossana Interlandi, ha convocato per il 26 marzo la conferenza dei servizi, così da verificare gli eventuali aggiornamenti che sono sopraggiunti da novembre ad oggi.
L’ultima conferenza si era chiusa con l’esplicita relazione della stessa Interlandi e di Cuspilici, che avevano demolito l’idea di sicurezza e sostenibilità ambientale della costruzione della Ionio Gas – il rigassificatore secondo le varie direttive Seveso rientra nella tipologia di “attività a rischio di incidente rilevante” – in un’area SIN (Sito di Importanza Nazionale) in attesa di bonifica da dieci anni.
Secondo quanto scrive La Sicilia, il dipartimento regionale dei vigili del fuoco ha confermato il proprio nullaosta in quanto, secondo un documento redatto dagli stessi, non esisterebbero le condizioni per un effetto domino nell’area.
Tuttavia, la situazione resta alquanto complessa e a livello regionale il fronte pro rigassificatore continua a pressare la Regione dopo l’interrogazione del gruppo Pdl-Sicilia per accelerare i tempi sul via libera ai lavori e la conseguente firma del siracusano Bruno Marziano, deputato Pd, che ha allargato trasversalmente il fronte dei favorevoli.
Sul fronte politico del resto nessuna novità di particolare rilevanza, visto che alcuni esponenti del PD, tra cui lo stesso Marziano, da diverso tempo avevo espresso la loro disponibilità alla costruzione del rigassificatore.
Del resto la crisi del mercato – in Sicilia è decisamente abbassata la quota di prodotti petroliferi esportati, come riferiamo in un articolo a pagina 6 – sembra proprio aver dirottato le mire dei petrolieri. Adesso, però, i cittadini del Triangolo della morte, prima ancora di vedere nuove costruzioni, vorrebbero delle bonifiche adeguate. Si dovrebbe cominciare proprio dall’annosa questione della rada di Augusta, forse irrimediabilmente compromessa, ma su cui appare necessario intervenire visto che da lì passeranno le navi che eventualmente porterebbero il metano liquido all’impianto, provocando un aumento delle emissioni di gas serra dal 20% al 40%, secondo lo studio statunitense “Ratepayers for Affordable Clean Energy: LNG and Climate Change”.
Passati quasi tre mesi dall’ultima conferenza dei servizi, adesso un po’ tutti si attendono la fase risolutiva della questione. Da una parte un fronte trasversale della politica siciliana e nazionale con l’ovvio appoggio dei grandi gruppi petroliferi – qualche settimana fa Garrone aveva esplicitamente chiesto la velocizzazione della concessione dell’autorizzazione – e dall’altra parte i cittadini di Priolo Gargallo, Melilli e Augusta che più volte hanno espresso la loro contrarietà all’impianto.
“Prima di parlare di costruzioni ci vuole lo svincolo dell’area – ha spiegato Pippo Sorbello, sindaco di Melilli – e siamo perfettamente in sintonia con Rossana Interlandi, perché non si possono fare compensazioni sulla sicurezza e sul rischio ambientale”.
La palla resta sempre in mano alla Regione, ma i sindaci del Triangolo sottolineano che senza sicurezza non si può andare avanti.
Triangolo della morte. Sabato a Priolo la manifestazione dei cittadini
SIRACUSA – I sindaci del Triangolo della morte sono stati assolutamente chiari: senza sicurezza non si può rischiare di offendere ancora il territorio. Priolo Gargallo, Melilli e Augusta, non ci stanno ad un concessione alla Ionio Gas che non prenda in considerazione le esigenze dei cittadini dei tre comuni che si troverebbero a convivere con l’ennesima costruzione nel polo petrolchimico che dell’intero pacchetto del patto per la chimica, che prevedeva anche bonifiche del territorio, adesso vede la realizzazione soltanto della parte più conveniente per gli investitori.
Tutti gli occhi quindi sono puntati alla conferenza dei servizi del 25 marzo, quando i sindaci attenderanno prima tutte le conferme di sicurezza e sostenibilità per esprimere il loro parere ed in ogni caso ci sarà posizione di astensione del comune di Priolo Gargallo, in quanto secondo il sindaco Antonello Rizza “i cittadini priolesi si sono già espressi al proposito e prima di un eventuale nuovo referendum non posso prendere una posizione differente”.
Intanto, i cittadini si mobilitano: ieri manifestazione a Livorno contro il rigassificatore offshore che secondo gli attivisti di Greenpeace provocherà la fine dei cetacei in quel tratto di mare mentre sabato prossimo sarà la volta dei cittadini a scendere in piazza a Priolo Gargallo.