PALERMO – Firmato lo scorso 11 marzo dall’assessore regionale Territorio ed Ambiente, Roberto Di Mauro, un decreto interpretativo sui limiti alle emissioni in atmosfera nell’Isola. Il provvedimento normativo è in attesa di pubblicazione in Gazzetta ufficiale regionale.
Perché la Regione ha emanato questo decreto? Salvatore Anzà, dirigente e responsabile del Servizio 3 “Tutela dell’inquinamento atmosferico” della Regione siciliana spiega i motivi dell’emanazione del provvedimento da parte dell’assessore regionale al ramo Roberto Di Mauro.
“Si tratta di un decreto – dichiara Anzà – che sostanzialmente chiarisce meglio l’ambito di attuazione di un limite che avevamo messo nel 2007 per le polveri in riferimento agli impianti ordinari”.
Con questa normativa regionale, la Regione siciliana rimarca la differenza nei limiti d’emissione, fra impianti ad elevato rischio ambientale (20 mg/Nm3) ed altri impianti (40 mg/Nm3), in conformità alle prescrizioni della normativa indicati al paragrafo cinque della parte seconda del 1° allegato del dlgs 152/06. I motivi che hanno determinato il chiarimento normativo li riferisce lo stesso Anzà, facendo riferimento ad un caso specifico, quello posto dalla procedura di Autorizzazione integrata ambientale della raffineria di Milazzo. “Si era creato un problema d’interpretazione riguardante la procedura Aia della raffineria di Milazzo. Qualcuno pensava che quel limite di 20 mg/Nm3 si applicasse anche alle raffinerie. In realtà così non è ”.
Anzà, spiega al Qds nel dettaglio, i contenuti dei diversi allegati del testo unico in materia di emissioni vigente.
“A differenza degli impianti ordinari – sottolinea il dirigente regionale – le raffinerie hanno delle norme specifiche di settore, che sono delle norme statali, in attuazione alle direttive dell’Unione Europea. Questa norma regionale si applica agli impianti ordinari. Il testo unico ambientale (dlgs 152/06) alla parte terza, disciplina 53 diversi tipologie d’impianti che sono impianti specifici. Ad esempio, i grandi impianti di combustione, cementerie, impianti per la fusione dei metalli che sono impianti specifici. Mentre la parte quarta, disciplina le emissioni delle raffinerie”.
Con l’emanazione di questo provvedimento, la Regione siciliana, pone fine ai dubbi intepretativi riguardanti i limiti d’emissioni per le diverse industrie presenti nell’Isola.