Catania – Il futuro del Collegio dei gesuiti fra abbandono e grandi progetti

CATANIA – Nell’ottobre del 2009 è stata messa la parola fine alle vicissitudini dei ragazzi dell’Istituto d’arte che, dopo essere stati costretti ad abbandonare il Collegio dei gesuiti – edificio storico di via Crociferi – per motivi di sicurezza, hanno trovato una nuova “casa” nell’attuale sede di viale Vittorio Veneto. Prima del definitivo “trasloco”, tante discussioni, tanti proclami e tentativi più o meno fortunati di trovare una soluzione.
Così la scuola finalmente iniziò e venne l’inverno, e con esso il solitosilenzio che avvolge i fatti catanesi colpì anche la situazione relativa ai lavori di restauro nel palazzo di via Crociferi. Ovviamente la fine dell’emergenza giustificava la fine del clamore, ma è sembrato quasi che la questione non importasse più.
Un edificio dalla grande valenza storica che è sembrato quasi abbandonato a se stesso. Oggi, poco o nulla sembra essere cambiato nel corso dei lavori. Interventi che, a dire il vero, stanno proseguendo con un ritmo che, apparentemente, appare lento e senza fretta.
Le immagini interne ed esterne dell’edificio sono eloquenti. Le finestre sono in gran parte rotte consentendo, soprattutto in questa stagione invernale, l’ingresso degli agenti atmosferici, gli stessi che, entrando dal famoso buco sul tetto, hanno causato ingenti danni alla pavimentazione dell’ex palestra che rischia tuttora il crollo. All’interno, invece, si assiste a immagini d’autentico abbandono con un dominio totale di calcinacci a terra e erbacce.
Percorrendo il perimetro della struttura si può notare come, mentre in via dei Gesuiti i lavori, seppur senza fretta, proseguono, la parte che si affaccia sulla zona non aperta al traffico e adibita a parcheggio (abusivo) sia rimasta totalmente all’abbandono. Il rischio appare evidente anche per eventuali crolli di materiali dalla facciata che andrebbero a finire sulle auto in sosta o, peggio ancora, su qualche sventurato pedone.
I progetti vorrebbero quest’edificio futura sede di una grande Biblioteca regionale. Ma, vedendo queste immagini, ci si può rendere conto come i tempi di realizzazione appaiano ancora molto lunghi. Dovrebbero essere fatti prima di tutto degli interventi strutturali per rafforzare la resistenza di un edificio che sta letteralmente crollando a pezzi.
Ha suscitato anche un pizzico di ironia la vista, fino a poche settimane fa, dei camion delle ditte dei trasporti, ancora impegnati a lavorare alacremente per completare il trasferimento nella nuova sede. Quasi il simbolo del fare siciliano, un modus operandi che tiene poco conto di programmazione e controlli, cercando di far defluire le cose. Senza dimenticare quella spinta entusiastica verso progetti esaltanti che difficilmente verranno realizzati.