Sedici mila posti di lavoro persi, ma il pericolo arriva dal sommerso

PALERMO – L’esercito dei disoccupati siciliani raggiunge cifre da capogiro: 16 mila i posti di lavoro persi in Sicilia nel 2009. Un triste primato che vede la Sicilia la regione con un tasso di disoccupazione, pari al 14,1% (era il 13,8%), più alto d’Italia, superiore anche alla media del Mezzogiorno (13,2%).
Questo è quanto ha rilevato l’Istat nel rapporto relativo al quarto trimestre del 2009. In Sicilia il tasso di attività, cioè il rapporto tra le persone appartenenti alle forze di lavoro e la corrispondente popolazione, nell’età compresa tra i 15 e i 64 evidenzia una diminuzione percentuale dal 51,2 al 50,6. Il tasso di occupazione passa dal 44,1 del 2008 al 43,4 del 2009, diminuendo di oltre mezzo punto percentuale e gli occupati mediamente nel 2009 sono diminuiti di 380 mila unità rispetto alla media 2008.
Ciò comporta che nella media del 2009 l’occupazione si riduce su base annua dell’1,6%. Il dato riguardante i soggetti in cerca di lavoro è rimasto pressoché costante: 236 mila (anno 2008 erano 237 mila). Si registra un aumento del tasso di disoccupazione medio al 7,8% rispetto al 6,8% della media del 2008.
Dati alla mano: l’occupazione maschile denota una netta flessione (-2% pari a 274 mila unità in meno rispetto alla media 2008), rispetto all’occupazione femminile (-1,1% pari a 105 mila unità). Allo stato, il quadro fornito non lascia dubbi sulla grave e drammatica crisi che coinvolge le imprese e i lavoratori. Nel settore dell’edilizia si sono registrati 3.000 posti  in meno del 2008, 3 mln 400mila euro di massa salariale in meno.
Santino Barbera, segretario generale della Filca siciliana ha dichiarato che “da tutte le parti datoriali e sindacali siciliane del settore abbiamo chiesto al governo regionale di aprire un tavolo di concertazione per superare le attuali e gravi difficoltà e siamo in attesa di una convocazione che auspichiamo a breve, dove si dovrà fare il punto e trovare le soluzioni più efficaci per nuovi investimenti e per il rilancio dell’occupazione”.
Oltre all’evidente crisi occupazionale, merita attenzione il preoccupante fenomeno del lavoro nero. L’appello giunge da Paolo Gallo, segretario generale della Filca Cisl, il quale ha sottolineato che “abbiamo l’obbligo morale di combattere il ricorso al lavoro nero e per vari ordini di motivi. Innanzitutto, perché illegale; poi perché lesivo della dignità del lavoratore privato di qualsiasi copertura previdenziale e assicurativa; infine perché mina profondamente il tessuto economico dell’Isola”. Secondo le stime della Cgil, il potere d’acquisto di salari e pensioni in Sicilia registra un 30% in meno rispetto alla media nazionale e il 48% delle famiglie siciliane vive in una condizione di “povertà relativa”. Maurizio Bernava, segretario generale della Cisl Sicilia afferma che “in Sicilia ci sono tutte le condizioni per mettere in campo una proposta unitaria a cominciare dal bilancio della regione, per orientarlo sulle priorità. Basta incentivi a pioggia, bisogna mirare ad attirare gli investimenti, riorganizzare i servizi alla comunità”.
 


Contributi a imprese. Interesse crescente per il programma Ar.co.
 
PALERMO – Le strategie atte ad accrescere i livelli occupazionali con il coinvolgimento delle associazioni di categoria, giungono da più parti. Si rileva l’interesse crescente delle imprese per AR.CO., il Programma promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e attuato da Italia Lavoro per agevolare l’occupazione nell’artigianato e nel turismo.
Circa 1.200 le richieste per consulenze tecnico-specialistiche, pervenute soprattutto dalle regioni del Centro Sud, e oltre 1.700 domande di incentivi all’assunzione. Puglia e Sicilia registrano il maggior numero di richieste in questa fase. La presentazione delle domande da parte delle imprese, possibile esclusivamente on line attraverso il sito web www.arco.italialavoro.it, ha preso il via dal 15 febbraio scorso. 
Le tipologie di avvisi pubblicati e destinati alle aziende dei settori dell’artigianato e del turismo riguardano l’uno l’assegnazione di contributi all’inserimento occupazionale, l’altro relativo all’acquisizione di servizi di assistenza tecnica/consulenza specialistica.(vp)