Siracusa – Gestione rifiuti e reati ambientali “Occorrono sanzioni più pesanti”

SIRACUSA – Immissione d’inquinanti nell’acqua, nell’aria e nel suolo, discariche abusive di sostanze tossiche, danni alla salute pubblica, morte. In un territorio completamente saturato dal petrolchimico, come quello siracusano, focalizzare l’attenzione sui nuovi adempimenti nella gestione dei rifiuti e sulla tutela penale dell’ambiente – previsti rispettivamente dalle direttive comunitarie 2008/98/Ce e 2008/99/Ce – è come dare una speranza di vita a un moribondo.
Se ne è parlato nei giorni scorsi al convegno sul tema organizzato dall’ufficio Prevenzione, Vigilanza e Ispezione dell’Asp di Siracusa, che ha nel Nucleo investigativo tutela ambientale e sanitaria (Nictas) il suo braccio operativo in seno alla Procura della Repubblica di Siracusa.
“La Comunità europea – ha detto il procuratore Ugo Rossi – è preoccupata per il dilagare dei reati ambientali che spesso valicano le frontiere. Sono necessarie sanzioni penali più pesanti”.
La direttiva 99 Ce invita, quindi, i Governi nazionali a dotarsi di una legislazione penale forte in materia.
“Purtroppo – ha spiegato il sostituto di Rossi, Maurizio Musco – il reato di disastro ambientale in Italia non esiste. La direttiva Ce fa, invece, riferimento al concetto del danno rilevante, in pratica una compromissione significativa del bene ambiente, e contiene soprattutto la responsabilità penale delle persone giuridiche”.
Quindi, la normativa italiana che verrà dovrà inserire la responsabilità delle società.
“L’Asp di Siracusa – ha dichiarato il suo direttore generale, Franco Maniscalco – da 16 anni collabora con l’Autorità giudiziaria, tramite il Nictas guidato da Giancarlo Chiara, per quanto riguarda reati contro il patrimonio ambientale che si ripercuotono sulla salute pubblica”.
“Abbiamo voluto promuovere – ha poi proseguito – un momento di approfondimento necessario per il nostro territorio”.  Da quando è stato istituito, nel 1993, il Nictas ha svolto ben 14.000 indagini, molte delle quali riguardanti discariche abusive di materiale industriale. “Di queste – ha affermato Giancarlo Chiara – 30 hanno un valore rilevante”. Sui tassi di mortalità dovuti a tali tipi di reati, Chiara ha sostenuto la difficoltà nell’individuazione,
“Riscontriamo però – ha spiegato il responsabile del Nictas – un’elevata mortalità dovuta all’amianto, soprattutto tra i lavoratori edili”.
E questo perché la classe gli edili è maggiormente esposta laddove avviene uno smantellamento di fabbricato con parti in eternit.
 

 
SIRACUSA – La direttiva 2008/98/Ce introduce nuovi criteri di gestione dei rifiuti.
“L’obiettivo della direttiva – ha precisato Paola Ficco, responsabile della legislazione sui rifiuti della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, intervenuta al convegno organizzato dall’Asp – è aiutare a creare una società del riciclaggio. Le province italiane, inoltre, dovranno dotarsi in base alle indicazione europee di Piani di prevenzione.
“Tra le principale novità – ha detto la Ficco – ci sono le precise indicazioni di cosa è un rifiuto pericoloso, un rifiuto organico e di cosa è la raccolta differenziata”.
Su quest’ultima, per esempio, si acquisisce tale definizione: la raccolta in cui un flusso di rifiuti è tenuto separato in base al tipo e alla natura dei rifiuti, al fine di facilitarne il trattamento specifico. “La differenza con il D.lgs. 156/06 – precisa Paola Ficco – sta nel fatto che non s’intendono più solo i rifiuti urbani, ma anche quelli derivanti da lavorazione industriale.