Pd nazionale: “Non votare la Finanziaria”

PALERMO – Nella Finanziaria che sarà protagonista a Palazzo dei Normanni dalla prossima settimana, sono state stralciate molte norme, a partire dalla liquidazione dell’Esa. Così come non vi sarà la riforma della formazione professionale, o meglio, cambia in quasi tutto il suo contenuto; salta anche la riforma degli Enti considerati inutili. Blocco per i fondi per il censimento dell’agricoltura, per la stabilizzazione di 4.500 precari e per la regia unica della promozione.
Nella finanziaria verrà anche inserito l’obbligo di redigere una nuova legge sulla formazione professionale entro il mese di settembre 2010. “Una norma – ha detto Mario Centorrino assessore al ramo – che andrà discussa con forze sindacali e politiche, che permetterà di ripartire da zero nella programmazione del settore”. Il termine per l’approvazione dei documenti finanziari scadrà il 30 aprile, e per riuscire nell’intento la discussione in Aula si dovrebbe aprire non oltre il 20 di questo mese. Se scadrà il termine senza l’approvazione di bilancio e finanziaria, si potrebbe verificare lo scioglimento dell’Assemblea regionale siciliana.
Il governatore Lombardo comunque ribatte sulla necessità delle riforme: “Se non si raggiungono obiettivi di razionalizzazione, riduzione delle spese, innovazione e migliore efficienza, la Sicilia e il Sud, all’appuntamento col federalismo fiscale, rischiano di affondare. La nostra apertura al Pd attorno al processo riformista era e resta alla luce del sole”. Il deputato del gruppo Misto Cateno De Luca ha già dichiarato che mercoledì 14 aprile depositerà oltre mille emendamenti: “Il Governo – ha detto critico De Luca – rischia di aggravare ulteriormente la situazione finanziaria della Sicilia, prevedendo la contrazione di un mutuo di oltre 150 milioni di euro, che si vanno ad aggiungere ai 700 milioni già previsti”.
Intanto, il Partito Democratico in Sicilia è sempre più diviso sulla decisione se appoggiare o meno il Governatore nella approvazione della finanziaria in Aula. Da un lato Beppe Lumia, che potrebbe anche decidere di stilare un documento con i suoi fedelissimi in cui dichiara di appoggiare autonomamente Raffaele Lombardo, dall’altro il dirigente Maurizio Migliavacca, inviato dal segretario nazionale del partito Bersani, che invita i componenti del gruppo all’Ars a non votare la finanziaria.
Se dovesse prevalere la linea dura, Lombardo si troverebbe in meno 27 voti. Torna invece il sereno in casa Pdl, dove si preannuncia una possibile riunione tra le due fazioni.
“Il nostro obiettivo è costruire un Pdl fatto di regole e di buon senso – ha dichiarato il co-coordinatore regionale del Pdl in Sicilia Giuseppe Castiglione –  Nel Pdl non ci sono problemi di spazi”. il capogruppo del Pdl-Sicilia all’Ars Giulia Adamo ha già dichiarato che il suo gruppo appoggerà la manovra “stilare una finanziaria avendo a disposizione risorse esigue – ha dichiarato la Adamo – questa è la nostra situazione, è cosa ben diversa da compilare un libro dei sogni che poi non potrebbero avverarsi”.