PALERMO – È stata una conferenza di servizi parzialmente favorevole alla Ionio Gas, ma sulla realizzazione del rigassificatore di Priolo-Melilli non è ancora stata scritta l’ultima parola perché manca la certezza sulla questione fondamentale riguardante la sicurezza.. È questa la sintesi della riunione di ieri, nell’assessorato regionale all’Energia, alla quale sono stati invitati i 38 soggetti che hanno voce in capitolo. Una di queste, però – il dipartimento regionale della Protezione civile – non ha inviato alcun rappresentante perché si è tirata fuori da ogni decisione in quanto “non di sua competenza”. Nel momento in cui questo articolo viene chiuso in redazione, la conferenza di servizi – iniziata con almeno tre ore di ritardo sulla scaletta prefissata – era ancora in corso.
Ionio Gas (joint venture di Erg e Shell) ha incassato diversi “sì” al progetto ma anche, al tempo stesso, diverse richieste riguardanti la mai risolta questione sicurezza e le misure di compensazione per il territorio individuato.
Vi è stata una vera e propria battaglia tra coloro che non ne vogliono la realizzazione ed i favorevoli. La riunione che è durata ben 5 ore è stata rinviata ad una successiva. Rossana Interlandi, dirigente generale del dipartimento all’Energia, ha ribadito il suo “no” alla realizzazione dell’impianto. Sono stati presentati 18 pareri favorevoli su 38. La Ionio gas è stata invitata a rifare la Via (Valutazione impatto ambientale)e ad ottemperare ad una serie di rigide prescrizioni in via propedeutica. Deve ripresentare un nuovo progetto più sicuro in base alle richieste dei vari Enti.
Si è discusso in buona parte anche delle compensazioni ai vari enti locali. Il rappresentante della Provincia di Siracusa ha dichiarato che con la Ionio Gas non vi sono stati contatti riguardo le compensazioni e fino a quando non se ne discuterà, la Provincia regionale non si esprimerà. Il presidente della Provincia, Nicola Bono, ha fatto sapere alle agenzie che il rigassificatore non procura danni alla salute. I sindaci dei comuni di Augusta, Priolo e Melilli non hanno espresso un parere ed hanno dichiarato la loro incompetenza. La Ionio Gas ha dichiarato che riaprirà le trattative con tutti. I comitati contrari alla realizzazione dell’impianto hanno espresso il loro disappunto per come si sono svolti i lavori “in buona parte incentrati in una mercanteggiamento sulle compensazioni”.
Prima della riunione, si è svolta una conferenza stampa del presidente della commissione Attività Produttive dell’Ars, Salvino Caputo, insieme ai parlamentari Mario Bonomo (Api), Pippo Gianni (Udc) e Vincenzo Vinciullo (Pdl). “Dopo le reazioni da parte di alcuni settori della politica e del mondo imprenditoriale, che hanno ostacolato la nostra richiesta di nominare una commissione d’indagine sul rigassificatore di Priolo – ha detto Caputo – siamo convinti di avere scoperto interessi forti legati alla realizzazione di questo impianto. A questo punto il presidente dell’Ars Francesco Cascio deve nominare la Commissione d’indagine”. Caputo ha illustratole motivazioni che “impongono di spostare in un’altra zona l’impianto industriale, in quanto questo sito è considerato il più inquinato d’Europa, poiché in quella zona esistono già numerosi impianti la cui costruzione risale al ‘49 e non possiede i requisiti di sicurezza ambientali e industriali”.
Nella relazione redatta dal dipartimento Rischi industriali della Protezione civile di Siracusa, sono emersi gravi pericoli per tutta l’area, che metterebbero ad altissimo rischio la salute dei siciliani che abitano in quella zona. In Sicilia nulla accade per caso, e se la nostra decisione di andare a fondo su questa vicenda ha sollevato reazioni di alcuni settori dell’industria e della politica, vuol dire che dietro alla realizzazione del rigassificatore ci sono grandi interessi”.