Il federalismo si attuerà attraverso due dlgs attuativi su costi standard e autonomia impositiva. Ma vi sarà un altro dlgs che riguarda il federalismo demaniale, mediante il quale lo Stato trasferisce a Regione e Comuni la proprietà di caserme, spiagge, porti, miniere e via elencando. Esso è all’esame delle Commissioni parlamentasi e dovrà essere approvato dal Consiglio dei ministri entro il 31 maggio 2010, pena la decadenza dell’intera delega.
Il dlgs sul federalismo demaniale è il primo dei 17 dlgs previsti dalla richiamata legge 42/09. Il secondo e il terzo saranno quelli indicati prima, e cioè su costi e fabbisogni standard nonchè su autonomia impositiva.
Costi e fabbisogni standard costituiranno il superamento della spesa storica perché, soprattutto in materia di sanità, istruzione e assistenza sociale, bisognerà stabilire un livello che coniughi il soddisfacimento delle richieste che provengono dai cittadini con la spesa minima possibile: insomma, il miglior rapporto tra costi e benefici.
Regione e sindaci siciliani hanno sottovalutato la portata di questa innovazione perché non hanno capito che essa costituirà una sorta di camicia di forza che ingabbierà le spese.
Il terzo dlgs riguarda, come prima scritto, l’autonomia impositiva, in modo da coinvolgere i Comuni nella lotta contro l’evasione delle imposte indirette (in primis l’Iva) e dirette (Irpef, Ires, Irap). La collaborazione verrebbe automatica in quanto lo Stato darebbe la possibilità al territorio di trattenere una parte di queste imposte.
Come si evince dalla breve descrizione che precede, si prepara una razionalizzazione della spesa pubblica alla quale la Sicilia, volente o nolente, dovrà adeguarsi perchè il risvolto è che lo Stato effettuerà i trasferimenti alla Regione (e da essa ai Comuni) in funzione dei costi standard. Con la conseguenza che i sindaci che per unità di servizio spenderanno di più, dovranno trovare le risorse per fronteggiare l’eccesso di spesa. E questo li metterà in cattiva luce nei confronti dei propri cittadini amministrati.
In questo quadro è dunque indispensabile che Regione e Comuni siciliani mettano mano ai rispettivi piani industriali per trovarsi in fase con i costi standard non appena essi saranno pubblicati. Per far questo, devono procedere a una forte riorganizzazione dei servizi improntati a valori di merito e responsabilità.