Undici società partecipate dalla Regione su 28 totali, anzi 27 perchè la Seus non si conta, su richiesta della commissione Bilancio dell’Ars, hanno presentato i loro documenti finanziari. La richiesta è del 26 febbraio, ma ancora più della metà sono inadempienti. All’esame dei bilanci 2008 di queste società, balza subito agli occhi una spesa di circa 2 milioni di euro solo per compensi di componenti di cda e dei dipendenti, questi ultimi per 11 società sono in tutto 2.044. Un totale di 1.084 unità di personale è impiegato solo all’Azienda siciliana trasporti che nel 2008 ha speso più di 37 mln € di stipendi contro 21 mln € di ricavi da traffico. La Beni culturali spa ha speso 14 mln € per compensi dei dipendenti a fronte di un totale di entrate di 21,8 mln.
Lo scorso 26 febbraio la commissione ‘Bilancio e Finanze’, presieduta da Riccardo Savona, ha inviato una missiva alle 28 società partecipate della Regione, avente come oggetto la richiesta di alcuni documenti, tra cui copia dei bilanci dell’anno successivo alla costituzione della società e la dotazione organica dei dipendenti attualmente in servizio. Un’iniziativa, propedeutica all’esame della manovra finanziaria, ma che, al momento, ha provocato la risposta di solo 11 partecipate. Dai bilanci presi in esame, relativi al 2008, si è riscontrata una condizione di evidente inefficienza economica.
Sviluppo Italia Sicilia, società a totale partecipazione regionale, ha chiuso un bilancio 2008 in rosso, con una perdita di 1.811.208,00 milioni di euro. Di fatto, nonostante presenti un valore di produzione di poco superiore a 4 milioni, i costi di gestione hanno fortemente condizionato il deficit di bilancio. Tra le voci di spesa più gravose, quelle relative al personale che comprendono non solo i salari, ma oneri sociali, trattamento di fine rapporto, e ancora trattamento di quiescienza. Lo dimostrano i dati descritti nella tabella qui a fianco, che nel dettaglio, rilevano un impegno di spesa destinato al personale, corrispondente a più della metà rispetto al valore della produzione. Una condizione che si deduce anche dai bilanci di Biosphera S.p.a.
L’impegno di spesa destinato al personale arriva ai 2/3 nel caso della Beni Culturali s.p.a. Da non sottovalutare sono inoltre le voci addebitate ai cda e i consigli di vigilanza, o ancora alle consulenze esterne.
Una proiezione, che colpisce in modo trasversale anche altre partecipate, tra cui l’Azienda Siciliana Trasporti (Ast S.p.a), con un bacino di 1084 dipendenti, o ancora la Quarit S.c.p.a, ed infine il Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia. Chiude il bilancio in pareggio Sicilia E-Ricerca S.p.a, con 1 euro di utile; un po’ meglio per l’Info Rac-Map S.p.a, che raggiunge 539 euro. Entrambe dichiarano superati i debiti pregressi, e puntano al rilancio delle società. Aspettative che stridono con l’indirizzo politico di rigore imposto dal Governo, che si risolve, in prima battuta, nell’abbattimento dei costi di gestione delle partecipate.
Lo prevede l’art. 18 Riordino delle Società a totale e maggioritaria partecipazione della Regione, del maxi-emendamento alla finanziaria 2010, firmato dal Governo.
Nel dettaglio, ai commi 13 e 16 si dispone la riduzione dei compensi degli organi d’amministrazione e di controllo, affinché non superino i 60 mila euro per ciascun componente del Cda e 30 mila euro per ciascun componente degli organi di vigilanza. Un ridimensionamento, per quanto moderato, dei ruoli privilegiati assunti ai vertici delle società, che, con l’entrata in vigore della nuova legge, non potranno più avere altre deleghe, e conseguenti compensi aggiuntivi. Verrà inoltre soppressa la carica di vicepresidente, niente gettoni di presenza ed infine ai componenti dei comitati con funzioni consultive o di proposta sarà riconosciuto un compenso non superiore del 30% rispetto a quello percepito da un membro del Cda. Il comma 19 invece, in riferimento alle società a partecipazione totale o maggioritaria della Regione, chiarisce: “Nessuna nuova assunzione di personale sia a tempo determinato che indeterminato, ivi comprese quelle già autorizzate e quelle previste da disposizioni di carattere speciale”.
Si riprende, in tal modo il percorso legislativo avviato dal presidente Lombardo, relativo al riordino delle società partecipate della Regione. Un piano che è proseguito attraverso diversi steps, non ultimo quello definitivo con Delibera di Giunta nel settembre 2008, provocando una prima scrematura nel 2009, e la messa in liquidazione di ben 5 società.
La proposta governativa attuale prevede un’ulteriore riduzione delle 28 società, secondo modalità che saranno delegate alla Ragioneria Generale attraverso Delibera di Giunta. In via del tutto preliminare, nell’art.18, al comma 2, si individuano nove aree strategiche, a cui corrisponderanno altrettante società partecipate. Intanto la Commissione ‘Bilancio e Finanze’ a breve dovrebbe iniziare l’esame della manovra finanziaria, in vista della scadenza dell’esercizio provvisorio, fissata per il 30 aprile.