COMISO (RG) – A piccoli passi, forse ci sono. Oggi è l’ultimo giorno fissato per la conclusione dei lavori dell’aeroporto di Comiso.
La giunta comunale, guidata dal sindaco Giuseppe Alfano, ha approvato, nei giorni scorsi, il relativo atto di indirizzo e la Cfc di Santa Venerina, l’impresa che sta conducendo il cantiere non senza avere accusato dei problemi tecnici, in giornata dovrà consegnare il cantiere aperto 5 anni fa.
In realtà, per la consegna ufficiale bisognerà attendere qualche altro giorno, allorquando s’incontreranno la direzione dei lavori con il team della Tecno Engineering 2 C di Roma, società che ha progettato l’aerostazione.
Quest’ultimi dovranno verificare che tutto quanto messo a suo tempo su carta è ora realtà. Poi serviranno altri due mesi per il completamento della contabilità, il saldo di quanto dovuto alla Cfc da parte della stazione appaltante, che poi è lo stesso Comune di Comiso.
Si arriverà all’inizio dell’estate, insomma. Il cronoprogramma prevede l’attivazione delle procedure di collaudo prima di consegnare le chiavi dello scalo alla Soaco, la società di gestione di cui Intersac (che già controlla la Sac di Catania) detiene il 65% del capitale azionario. Il restante 35% è del Comune, nonostante diversi enti locali della provincia abbiano in passato manifestato l’intenzione di acquistarne una parte. Non lo ha fatto finora nemmeno la Provincia, ma in questo caso il presidente, Franco Antoci, ha messo in pratica il proprio scetticismo sull’ingresso dell’ente di viale del Fante nel pacchetto azionario della Soaco. Tra l’altro, il mese prossimo la società è chiamata a rinnovare i vertici del Cda.
Intanto, il deputato regionale del Pd, Pippo Digiacomo, sindaco della città al momento dell’inizio dei lavori di costruzione del nuovo aeroporto, poi reintitolato al generale dell’aeronautica militare Vincenzo Magliocco, interviene sull’annosa questione del sedime che dovrà transitare al Comune dopo la sigla a un protocollo d’intesa che sarà sottoscritto tra una settimana esatta.
A sottoscrivere il protocollo d’intesa e gli atti successivi saranno il ministero della Difesa, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l’Agenzia del Demanio, l’Enac, la Regione siciliana, il Comune di Comiso al quale transiterà il sedime attraverso la Regione. “Finalmente si chiude una telenovela: il terreno sul quale sorge l’aeroporto di Comiso appartiene al comune”, dichiara Digiacomo.
“Purtroppo – aggiunge – per arrivare a questa conclusione ci sono voluti due anni di discussioni e inutili perdite di tempo. Del resto, è almeno dalla fine degli anni Novanta che il ministero della Difesa ha manifestato in documenti ufficiali il suo assoluto disinteresse a fini militari dell’aeroporto. Il protocollo – prosegue – sancisce quello che è già da tempo registrato al catasto della provincia di Ragusa, basta andare a vedere gli atti mai impugnati. Adesso tocca al Governo stanziare velocemente le risorse per quello che sarà uno dei più importanti scali del Sud Italia –sostine infine Digiacomo – Basta perdite di tempo: la struttura può essere resa funzionante entro l’anno”.
È quello che sperano proprio tutti.