Agrigento – Un rimpasto dai mille problemi che sembra paralizzare la città

AGRIGENTO – Tra indiscrezioni e smentite la vicenda del rimpasto della Giunta comunale continua a tenere banco, mentre si susseguono incontri e riunioni ad ogni livello. Ma si sa, i nodi al pettine si presentano quando alla fine bisogna segnalare i nomi e anche da questo punto di vista il rimpasto sembra sia sul punto di arenarsi, anche perché pare che quella della spartizione delle poltrone sia diventata, nelle ultime, l’unica preoccupazione del momento per i politici agrigentini. Agrigento sembra una città senza problemi: esiste solo il rimpasto della Giunta comunale.
Una riorganizzazione che il sindaco, Marco Zambuto, preannuncia da più di un anno e ora, archiviato lo slogan “Al di sopra dei partiti” (all’insegna del quale è stato eletto), vorrebbe lanciare con quello “Tutti dentro”, intendendo con ciò coinvolgere tutte le forze politiche.
“Motivandolo – ha dichiarato il primo cittadino – con la necessità di volere proseguire il rinnovamento della città e costituire una Giunta di responsabilità”.
La città si chiede, pertanto, come l’attuale Giunta abbia potuto operare in questi primi due anni di attività risolvendo molti problemi e perché il sindaco Zambuto avverta ora la necessità di una  ricollocazione politica. Che l’amministrazione uscente abbia operato in condizioni difficili non c’è dubbio, eppure ha portato avanti una discreta azione di risanamento (sottolineata anche dalla Corte dei conti) e la definizione di importanti strumenti come il Prg e il Piano strategico.
Ora si parla di un rimpasto che trova forti resistenze in alcuni partiti che un giorno si dichiarano d’accordo e l’indomani fanno dietro front e altri partiti che non vedono l’ora di entrare e far parte del nuovo esecutivo, ma a certe condizioni.
Di fatto, tra una riunione e l’altra, nessuno sembra più pensare ai problemi della città, come se sulla vita amministrativa di un centro di 60.000 abitanti fosse calato il silenzio nonostante i tanti problemi che lo attanagliano. Basterebbe citare le carenze e le disfunzioni del servizio idrico, la sporcizia e il degrado di molti quartieri, la viabilità indegna per una città turistica, la scarsa qualità della vita dei suoi abitanti, i problemi delle periferie abbandonate a se stesse.
C’è il rischio che una nuova Giunta possa far insorgere l’opposizione formata dagli esclusi, facendo ritornare tutto ai tempi delle polemiche e delle contrapposizioni.
 


Partiti indecisi. Situazione ancora in alto mare
 
AGRIGENTO – Progettato per rilanciare l’azione amministrativa – secondo quanto ha dichiarato il sindaco Zambuto – il preannunciato rimpasto della Giunta comunale tarda ancora a decollare.
Da parte della maggioranza dei gruppi consiliari non è emersa una pronta volontà di aderire all’invito di Zambuto. Il Pri si è dichiarato disponibile a entrare in Giunta ma a condizione che vi aderisca pure il Pdl ufficiale, di cui una parte, quella che fa capo all’onorevole Michele Cimino, ha espresso un giudizio negativo sull’attività dell’attuale amministrazione. L’Mpa ha annunciato la propria indisponibilità, non ravvisando alcuna chiarezza né sui programmi né sulle alleanze. Italia dei Valori è d’accordo solo se il sindaco attuerà un rimpasto secondo lo spirito del 2007. Contrasti nel Pd, dove alcuni esponenti pretendono che la nuova Giunta prenda le distanze dal Pd, mentre altri ammiccano.
Tutto è dunque in alto mare.