L’occhio del catasto vede sempre meglio

Quali sono i servizi che offrite alla cittadinanza?
“L’Agenzia del Territorio svolge la sua attività su quattro grandi fronti. Il primo è quello del catasto, ossia un elenco di immobili distinto per terreni e fabbricati stilato ai fini fiscali. L’Agenzia del Territorio in questo caso non ha carattere impositivo, ma estimativo. L’elenco viene aggiornato periodicamente sulla base delle dichiarazioni di parte ed è consultabile da tutti gli utenti, siano essi professionisti o generici. I servizi tecnico-estimativi, consistono nelle valutazioni sul patrimonio immobiliare degli enti e nelle valutazioni di compravendite e locazioni di immobili, svolte sia a titolo oneroso che non. Le convenzioni più importanti per questo tipo di servizio sono con l’Agenzia delle Entrate finalizzata alla stima degli immobili per la classe di registro e con la Guardia di Finanza per la stima dei cespiti ai fini della giustizia.
Un altro pilastro importante è quello dell’Osservatorio del mercato immobiliare (Omi), servizio che viene aggiornato semestralmente con l’acquisizione, mediante indagini condotte dal personale, di dati che riguardano il mercato immobiliare locale. Al momento l’osservatorio è consultabile gratuitamente sul sito dell’Agenzia, offrendo così una stima reale del valore di mercato dell’immobile.
Infine l’agenzia si occupa del servizio di pubblicità immobiliare, ossia dell’ex conservatoria dei registri immobiliari. Materialmente si tratta di un registro immobiliare che immatricola tutti gli atti traslativi dei diritti reali tra persone fisiche o soggetti giuridici”.
L’agenzia ha degli obiettivi annuali da raggiungere?
“L’Agenzia  lavora sulla base di una convenzione triennale, ma che viene rinnovata annualmente, con il ministro dell’Economia delle Finanze. Quest’ultimo infatti prefissa annualmente gli obiettivi da raggiungere in base alle esigenze strategiche dell’agenzia”.
Di quanti dipendenti disponete?
“Abbiamo un personale composto da 104 unità lavorative. Da noi non esiste una pianta organica, ma lavoriamo sulla base di una pianificazione annuale. Un numero adeguato comunque per gli obiettivi che l’agenzia deve raggiungere, in quanto quest’ultimi vengono fissati anche in base al personale di cui l’agenzia dispone. Obiettivi che l’agenzia ci stimola a raggiungere anche in base al contratto di lavoro poiché il nostro compenso è costituito da una parte fissa e una variabile legata appunto al raggiungimento degli obiettivi prefissati”.
Come vi muovete per la lotta alle irregolarità catastali?
“Nel campo catastale il controllo delle irregolarità in termini di abusivismo è demandato alla competenza degli enti locali. La nostra è più una verifica catastale e non urbanistica, il nostro compito è quello di verificare le dichiarazioni di parte, ossia appurare se queste siano state fatte in maniera più o meno fedele. Quando la dichiarazione non è effettuata in maniera corretta e ad esempio si è dichiarata una categoria catastale piuttosto che un’altra, chiediamo alla parte di effettuare la verifica. Qualora la parte fosse inerte procediamo d’ufficio. Il controllo urbanistico è demandato al controllo dei Comuni”.
Qual è il livello di informatizzazione dei vostri uffici?
“Il nostro livello di informatizzazione è abbastanza alto. Grazie al nostro sito internet i professionisti possono consultare le nostre banche dati, sia ipotecarie che catastali,  tramite un servizio che si chiama Sister. Attraverso questo sistema è possibile fare sia le visure catastali e le ispezioni ipotecare”.
Qual è l’afflusso di pratiche nei vostri uffici?
“A noi arrivano annualmente 15 mila unità immobiliari all’anno come dichiarazioni di fabbricati; 10 mila atti di aggiornamento del catasto terreni; 100 mila richieste di visura. Gradualmente stiamo cercando di delocalizzare i servizi. La risposta a questi inconvenienti è la presentazione telematica degli atti e la richiesta di visure telematiche. Grazie a questo sistema il 60% degli atti di aggiornamento del catasto fabbricati vengono presentati per via telematica”.
 


Con la trasmissione telematica, gli atti traslativi sono registrati dopo un quarto d’ora dall’invio

Il sistema telematico, quindi, rappresenta un modo per semplificare l’attività del vostro ente. Cos’altro fate in questa direzione?
“Uno degli sforzi più evidenti verso la semplificazione delle pratiche amministrative che l’agenzia sta compiendo è la trasmissione attraverso il modello unico degli atti traslativi. Attraverso questo modello è possibile fare in unico passaggio la registrazione, la trascrizione e la voltura catastale. Questo sistema oggi consente di avere circa un quarto d’ora dopo l’invio dell’atto, la registrazione presso l’ufficio registri, la trascrizione nei registri di pubblicità immobiliare e la voltura catastale, saltando così 3-4 passaggi d’ufficio”.
Quali atre attività innovative sta svolgendo l’agenzia in questo momento?
“È in corso un’iniziativa basata sulla finanziaria del 2007 grazie alla quale è stato possibile individuare, ai fini della perequazione fiscale, gli immobili sul territorio non registrati. Attraverso un procedimento innovativo abbiamo sovrapposto le nostre mappe con delle ortofoto, da questa sovrapposizioni attraverso diversi filtri per eliminare le anomalie abbiamo tirato fuori una serie di edifici mai censiti al catasto poiché le parti sono state inadempienti.  A livello nazionale sono stati trovati 2 milioni di edifici sfuggiti al catasto, mentre a livello provinciale abbiamo individuato 4 mila edifici non accatastati ancora da verificare e che non costituiscono base imponibile. Gli elenchi di questi immobili sono stati affissi agli albi pretori dei Comuni. Le parti hanno sette mesi di tempo per adeguare la loro situazione, trascorso questo termine fissato al 16 luglio prossimo l’Agenzia del territorio si attiverà per regolarizzare la situazione d’ufficio”.