PALERMO – I Comuni siciliani a rischio idrogeologico, caratterizzati da fenomeni d’erosione, di dissesto del suolo e delle coste, non perdano questa opportunità.
Dopo l’alluvione dei paesi messinesi del 1° ottobre, la Regione siciliana (individuando i Comuni e le aree critiche annesse) si è attivata concretamente per la tutela del territorio dell’Isola.
Si apprende dalla Gazzetta ufficiale regionale n 19 del 16 aprile scorso, di un decreto a firma del dirigente regionale del dipartimento Territorio e Ambiente, Sergio Gelardi, che invita i Comuni a rischio a presentare parchi – progetto per la mitigazione del rischio idrogeologico e difesa dell’erosione costiera, potendo attingere alle misure 2.3.1.1 e 2.3.1.2 del Po Fesr 2007 -2013. Si tratta tecnicamente di una “manifestazione d’interesse”, attraverso cui la Regione, informa gli Enti locali potenzialmente beneficiari delle misure, che i progetti esecutivi cantierabili, potranno essere finanziati “sino alla concorrenza delle risorse disponibili sulle linee d’intervento in questione” con finanziamenti dal fondo Po Fesr 2007 – 2013.
Il decreto, rientra nell’Accordo di programma firmato fra ministero dell’Ambiente e assessorato regionale Territorio e Ambiente (emanato con la legge n 191 del 23 dicembre scorso) che fissa gli interventi prioritari in materia di Pai (Piano assetto idrogeologico).
La scadenza per la presentazione dei progetti per i Comuni, è fissata in 60 giorni, a decorrere dalla comunicazione in Gurs del 19 aprile scorso, istanze da inoltrare allo stesso dipartimento.
Il provvedimento nel merito, individua i Comuni (l’elenco è presente nel decreto) che potranno beneficiare dei finanziamenti e per quali misure del Pai, gli Enti locali beneficiari “sulla carta”, potranno chiedere i finanziamenti.
In totale, sono 78 le aree dell’Isola individuate dal dipartimento regionale Territorio ed Ambiente, che potranno beneficiare dei contributi per le seguenti criticità del territorio: interventi di messa in sicurezza, mitigazione del rischio idrogeologico, consolidamento delle pendici, consolidamento del costo roccioso e del centro abitato. E’ la provincia di Messina (con l’individuazione di 39 aree d’alta criticità, tre di queste a Scaletta Zanclea) l’Ente locale, con maggiori opportunità di consolidare il territorio.
Seguono la provincia di Palermo (nove), quella di Catania (otto) e quella agrigentina (sette). La provincia con un minore fabbisogno d’interventi di consolidamento del territorio, secondo il decreto, è quella di Trapani, con una sola area critica individuata (nel comune di Poggioreale).
A conclusione della fase di presentazione delle istanze presso il dipartimento, si procederà alla valutazione dei parchi – progetto, e alla successivamente assegnazione dei fondi, finalità non prevista da questo decreto.