Palermo – Sono quattro le leggi regionali individuate dalla giunta Lombardo per la sospensione dei debiti delle piccole e medie imprese verso le banche. L’elenco delle norme che il governo ha ricavato (tabella a parte con tutta la normativa di riferimento), consente l’estensione, anche in Sicilia, delle condizioni derivanti dall’accordo sottoscritto dal ministero dell’Economia con Abi e associazioni imprenditoriali per la moratoria delle operazioni creditizie delle imprese. E senza ulteriori spese da parte della Regione.
“Questi effetti – ha detto l’assessore all’Economia, Michele Cimino, riguarderanno anche quelle operazioni agevolate dall’intervento regionale, senza determinare alcun onere aggiuntivo a carico dell’amministrazione”.
Per l’assessore: “L’accordo aiuta le pmi siciliane in un momento di crisi, dando la possibilità alle aziende che fruiscono di prestiti bancari di sospendere il pagamento delle rate per un periodo di tempo concordato con l’istituto bancario di riferimento per agevolare la liquidità di cassa delle aziende”.
Pietro Agen, presidente di Confcommercio Sicilia e Julo Cosentino, coordinatore regionale, hanno espresso un commento positivo. “Finalmente un sospiro di sollievo per la gran parte delle imprese che potranno godere degli effetti della sospensione dei debiti contratti verso la finanza agevolata”, ha affermato Agen. Ed ha aggiunto: “La moratoria comprende quelle forme di credito alle imprese finanziato grazie a norme o enti regionali”. Inoltre, ha sottolineato: “L’elenco è stato espressamente indicato dalla Giunta con la precisazione che l’intervento non avrà alcun onere sulle casse regionali”. Per Cosentino il provvedimento “consente a molti commercianti di offrire prospettive di sopravvivenza alla propria attività e in molti casi di scongiurarne la chiusura”.
Secondo l’agenzia Teleborsa, in tutta Italia da febbraio grazie all’accordo “le piccole e medie imprese hanno potuto contare su 9 miliardi in più di liquidità” raggiungendo “un miliardo in più rispetto a gennaio 2010, quando il dato si era attestato a 8 miliardi”. La cifra è fornita dall’ultimo monitoraggio realizzato sull’utilizzo dell’avviso comune Abi, l’accordo siglato il tre agosto scorso. I dati riportati dall’agenzia segnalano che al 28 febbraio 2010 sono state 153 mila le domande delle imprese, per un controvalore complessivo di finanziamenti di 48 miliardi di euro. Nella quarta rilevazione, a gennaio 2010, le domande erano state 136 mila, per un controvalore complessivo di finanziamenti di 42 miliardi di euro.
Rispetto alle domande riferite ai singoli rami di attività, spiccano in particolare industria, commercio-alberghiero e altri servizi. L’analisi relativa alla distribuzione territoriale delle domande accolte, evidenzia che il 54,1% delle richieste è riferito ad imprese residenti nel Nord Italia. La quota restante riguarda il Centro Sud.