CATANIA – Gli incentivi statali per il mercato dell’auto sono terminati e dopo un primo trimestre dell’anno chiuso in positivo con un progressivo del 22,33%, il mese di aprile ha invece segnato un calo di immatricolazioni pari al 15,65% (rispetto allo stesso periodo dello scorso anno). A comunicarlo è il ministero delle Infrastrutture e Trasporti. Nel 2009 infatti le immatricolazioni registrate erano state 190 mila a fronte delle quasi 160 mila.
Salgono le percentuali dell’usato (8,3%). Il volume globale delle vendite è dunque del 27,85% per il nuovo e del 72,15% per l’usato.
Se poi restringiamo il campo alla produzione italiana (Gruppo Fiat), le vendite registrano un -26,2% (pari a 49.283 immatricolazioni in aprile).
Secondo il Centro studi Fleet&Mobility, le conseguenze che si potranno verificare quest’anno sono un continuo calo delle immatricolazioni (nell’ordine del 13% rispetto al 2009), con la consegna di meno di 1,9 milioni di veicoli e una flessione di 275 mila vetture nuove.
Il direttore del Centro studi Pierluigi del Viscovo, osserva che “il mercato auto è dato da quello che decidono di immatricolare le Case. Negli anni scorsi, questo significava ridurre il prezzo ai concessionari che immatricolavano auto a km0. Adesso, i concessionari sono nell’impossibilità finanziaria di “tenere alto il magazzino” (dunque, non possono accettare elevati volumi di km0), così è probabile che le offerte vengano rivolte direttamente al cliente sul nuovo, senza trasformare le auto in km0”.
E il 2011, che non potrà beneficiare di un primo trimestre “gonfiato” dalla coda degli incentivi, dovrebbe registrare seppur lieve, un’ulteriore flessione mentre il 2012 dovrebbe riportare le immatricolazioni a ridosso dei 2 milioni di unità.
Gianni Filipponi, direttore generale dell’Unrae (l’Associazione che rappresenta le Case estere operanti in Italia), commenta i dai sul mercato italiano dell’auto. “Questi dati proiettano un mercato da circa 1,6 milioni di immatricolazioni, destinate a diventare più di 1.800.000 solo grazie a quelle del primo trimestre, quando furono consegnate le vetture ordinate entro il 31 dicembre 2009 con gli incentivi”. In aprile vi sono state 30 mila vendite in meno e oltre 45mila ordini sono andati persi.
Così com’è in crescita il mercato dell’usato, la richiesta delle vetture diesel ha conquistato, in aprile, il 48% del mercato a fronte del 38,3% di marzo.
La classifica
Il Gruppo Fiat ha registrato dunque, nel mese di aprile, un calo pari al 26,22%. Praticamente la peggiore flessione tra i grandi costruttori e la quota del Lingotto è scesa dal 35,2% dell’aprile 2009 al 30,8% del mese scorso.
Cresce, invece, il gruppo Volkswagen (+4,8%), trainato dall’incremento del marchio omonimo ma anche dalla tenuta dell’Audi e dalla modesta flessione della Skoda.
Tra i francesi Citroën penalizza Peugeot, mentre il gruppo Renault incrementa le consegne del 14,35% nonostante la scivolata del marchio Dacia.
Ford, a livello di gruppo, cala del 23,94% e GM del 18,2%.
In flessione anche Hyundai e Bmw (per effetto del crollo della Mini), Chrysler, Suzuki, Honda. Crescono invece Toyota, Daimler (grazie a Mercedes), Jaguar Land Rover, Nissan.