PALERMO – Sono state in tutto 916 le denunce di emersione dei rapporti di “lavoro domestico” in Sicilia nel 2009, 213 i rapporti di lavoro direttamente iscritti. Questo il dato presentato dall’Inps nel Rapporto Annuale 2009 recentemente pubblicato.
I dati dello scorso anno, aggiornati al 31 dicembre, mettono in luce l’esito della legge 102 del 2009 che, all’art. 1-ter, prevedeva la possibilità dell’emersione del rapporto di lavoro irregolare di personale adibito al lavoro domestico di sostegno al bisogno familiare o all’assistenza di persone affette da patologie o handicap che ne limitano l’autosufficienza.
La domanda poteva essere presentata dai datori di lavoro che entro il 30 giugno 2009 avevano assunto da almeno tre mesi lavoratori domestici italiani, comunitari o extracomunitari provvedendo al pagamento forfettario di 500,00 euro per fondi previdenziali e assistenziali.
Per il lavoro prestato da cittadini italiani o di Stati membri dell’Unione Europea la dichiarazione di emersione poteva essere presentata all’Inps, allo Sportello Unico per l’Immigrazione per lavoratori extracomunitari presenti sul territorio nazionale. Poi la proroga dell’Inps sui tempi di presentazione della domanda fino al 31 dicembre, secondo quanto disposto con apposita circolare dal Ministero dell’Interno. A livello nazionale le cifre sono piuttosto alte: 33.841 i contratti di soggiorno e le relative denunce. 2.041 le domande presentate all’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale per le quali è stato direttamente iscritto il rapporto di lavoro: 1.135 per badanti e 906 per le colf. Per lo più il personale impiegato è di provenienza comunitaria, circa il 78%, ed extracomunitaria, 21%. La percentuale maggiore proviene dall’Europa dell’Est.
I dati nella nostra regione: 916 le denunce di emersione dei rapporti di lavoro. Di queste, 478 sono state presentate per le badanti, 438 per le colf. 213 i rapporti di lavoro direttamente iscritti all’Inps: 136 per le badanti, 77 per le colf. Tra le prime, 128 provenienti da paesi dell’Unione Europea, solo 8 di origine extra comunitaria. 59 invece le colf di origine comunitaria, 18 provenienti invece da paesi al di fuori dell’Unione Europea.
“Sostenere il Paese, la famiglia e il lavoro ha voluto dire anche quest’anno per l’Inps difendere la legalità, il primo strumento di garanzia perché le protezioni sociali siano eque – ha affermato Antonio Mastrapasqua, Presidente Inps – L’impegno di contrasto al lavoro nero è stato un capitolo centrale in questo orizzonte di difesa di fronte alla crisi del Paese”.