Palermo – Il caso dei progetti-fotocopia un altro duro colpo alla giunta

PALERMO – Cammarata ha chiesto ai suoi uffici una verifica. L’opposizione insorge e torna a chiedere le dimissioni del primo cittadino. Il servizio di “Striscia la Notizia” sui progetti-fotocopia finanziati dal Comune di Palermo ha assestato un duro colpo, l’ennesimo, nei confronti della giunta municipale. Dopo la vicenda dell’operaio della Gesip, distaccato come skipper al servizio della barca della famiglia del sindaco, ed il caso delle assegnazioni degli immobili confiscati alla mafia, Stefania Petyx ha sollevato il velo sui criteri di finanziamento adottati da Palazzo delle Aquile.
Nel dicembre 2007 sette associazioni hanno presentato contemporaneamente lo stesso progetto, differente solo per i firmatari, poi approvato e finanziato dal Comune per milioni di euro. Associazioni che, in realtà, sono tutte riconducibili ad un unico soggetto. Già questo sarebbe alquanto strano. A rendere, però, ancora più pesante la denuncia del Tg satirico c’è il fatto che i beneficiari fossero tutti legati, per parentela o rapporti amicali, a consiglieri comunali ed esponenti di centrodestra e che tutto questo si sia svolto a ridosso delle elezioni comunali.
Da qui la reazione del centrosinistra, che ha parlato di “voto drogato” alle amministrative del 2007 e invocato l’intervento della Corte dei Conti. E il sindaco? Ha dato mandato al proprio Ufficio di gabinetto di acquisire la delibera incriminata “per verificarne l’assoluta trasparenza ed ottemperanza alle disposizioni legislative”, disponendo la trasmissione di tutti gli atti all’autorità giudiziaria “ove si riscontrassero ipotesi di notizie di reato”.
Il servizio della Petyx ha tuttavia mostrato come la raccomandazione sia il lasciapassare per attingere ai fondi pubblici, scarsi quando c’è da finanziare il sociale e per ristrutturare gli immobili da destinare ai senzacasa; miracolosamente abbondanti in occasione del voto. Il sistema è stato ben sintetizzato da un impiegato al quale l’inviata di giallo vestita aveva presentato un progetto in realtà già depositato: “Se siete raccomandati, basta un giorno, altrimenti neppure tra 10 anni vedrete realizzato il vostro progetto”. E dubbi suscita anche l’avviso pubblico per la manifestazione “Terra Omnia”. Davide Faraone (Pd) ha presentato un atto ispettivo e chiesto il ritiro dell’avviso: “Risulta, inoltre, – ha detto – che Philippe Daverio abbia già presentato il progetto in Calabria nel 2008 e in seguito nel 2009 a Modena, che però lo ha rifiutato”.
 


Faraone e Spallitta. La sfiducia è una battaglia di numeri
 
PALERMO – Dopo il caso dei progetti finanziati dal Comune, l’opposizione invoca nuovamente le dimissioni di Cammarata. Il consigliere del Pd, Davide Faraone, ha presentato una nuova mozione di sfiducia nei confronti del sindaco, accompagnata da una lettera in cui ne illustra le motivazioni. “Condivido la necessità di mettere fine a questa cattiva gestione della cosa pubblica. Rilevo tuttavia che esiste già una mozione di sfiducia al sindaco con 18 firme predisposta nel settembre 2009 e sottoscritta da tutti i componenti del centrosinistra” osserva il capogruppo di Un’Altra Storia, Nadia Spallitta, secondo la quale sarebbe più opportuno utilizzare la mozione esistente. “Inviterò il Presidente della Regione – aggiunge la Spallitta – a dare una risposta alla richiesta di rimozione del sindaco per gravi e reiterate violazioni di legge, inoltrata dal mio gruppo allo stesso Presidente Lombardo da alcuni mesi”. Per presentare la mozione sono necessarie 20 firme, per essere approvata deve essere sostenuta da almeno 33 dei 50 inquilini di Sala delle Lapidi.