Quali sono i compiti della neonata commissione per la semplificazione delle leggi?
“La commissione per la semplificazione delle leggi è una vera novità in Siicilia. è stata voluta dal presidente dell’Ars Francesco Cascio e mira essenzialmente a continuare quel processo di avvicinamento dei cittadini alla Pubblica amministrazione da tempo ormai intrapreso. Trasparenza, semplicità e comunicazione ormai sono i pilastri su cui fondare un nuovo rapporto istituzioni-cittadini.
“Questa Commissione (composta da otto deputati) dell’Ars mira quindi a migliorare l’interpretazione delle leggi varate dal Parlamento siciliano, rendendole più chiare, semplici, fruibili ed assimilabili dai cittadini siciliani. Alla nostra commissione la legge approda dopo i vari passaggi in altre commisisoni e il nostro compito è essenzialmente quello di permettere al cittadino comune di intrepretare una legge varata dall’Assemblea. Spesso la presenza di particolari termini, attributi o richiami ad altre leggi impedisce una lettura delle stesse chiara e precisa. Così come spesso, tra le parole del cosiddetto “burocratese” si possono annidare incomprensioni e giochi di parole che consentono letture difformi della legge in questione dando così vita a errate letture. Noi cerchiamo di evitare tutto ciò. Al momento posso dire con mio vanto che quasi tutte le leggi regionali, emanate nella XV legislatura sono passate dalla commisisone in questione e grazie ad un lavoro di decantazione e “filtraggio” sono state presentate al cittadino piu’ chiare e trasparenti”.
Il processo di semplificazione delle leggi riguarda quindi solo le leggi di nuova emanazione?
“No assolutamente. La Commissione sta lavorando duramente anche per riprendere tutte quelle leggi ormai obsolete, cadute in disuso o non applicate perchè poco chiare. Scopo della commisisone sarà procedere ad una sorta di operazione di “restauro” che consentira’ a norme e leggi obsolete e datate di essere aggiornate nella loro scrittura e comprensibilità con lo scopo ultimo di renderle maggiormente fruibili e quindi applicabili da chi è proposto a questo compito. Una legge chiara non sarà soggetta quindi a cattive interpretazioni e per lo stesso motivo non sarà impugnata per la sua incomprensibilità. Una legge chiara, in definitiva, rende più chiari e trasparenti anche i rapporti tra pubblica amministrazione e cittadini, avvicinando così due realtà oramai considerati troppo distanti.
Tutte le leggi passano per la Commissione ?
“Sì. In pratica, come accennavo prima, tutte le leggi fino ad ora votate ed emanate dall’Assemblea regionale siciliana sono passate, in ultima istanza, dalla nostra commissione. Rendere queste “nuove” leggi più fruibili e comprensibili segnerà la svolta voluta da questa amministrazione per quanto riguarda i rapporti chiari e trasparenti tra palazzo e cittadini. Solo due delle recenti e molto conosciute leggi regionali non sono passate, per motivi anche di tempistica, dalla nostra commissione. Nella fattispecie si tratta della legge regionale Finanziaria e della legge sul riordino del sistema sanitario regionale. Due leggi importanti ma che non sono approdate alla nostra commisisone per i continui rimpalli tra le varie commissioni parlamentari e per la loro improvvisa votazione in zona cesarini. Su queste leggi si potrà tornare magari successivamente per una maggiore semplificazione e per offrire una più sicura comprensione ai cittadini.
Una esperienza quindi positiva quella dell’istituzione della Commissione per la qualità della legislazione.
“Assolutamente. Si inserisce in un percorso di trasparenza che ogni Pubblica amministrazione dovrebbe portare avanti.
“La Sicilia in questo campo si è dimostrata avanti rispetto a molte altre regioni italiane che al momento ne sono sprovviste. Così come lungimirante è stato chi per la creazione di questa commissione ha lavorato e si è adoperato per farla funzionare. Speriamo in definitiva che questa esperienza venga ripetuta e confermata nelle future legislature”.
Come potrà aiutare questa Commisisone per la semplificazione la pubblica amministrazione?
“L’utente finale di una legge non è solamente il cittadino. Spesso anche la Pubblica amministrazione, infatti, trova grosse difficoltà ad interpretare una legge regionale o europea. Pensiamo infatti alle centinaia di piccole realtà comunali siciliane che non riuscendo, con gli scarsi organici di cui sono fornite, a far fronte alla mole di lavoro necessaria per partecipare ai bandi comunitari. Spesso le leggi, le norme e i bandi comunitari risultano per le piccole amministrazioni incomprensibili a tal punto che essi rinunciano alla partecipazione alle gare europee o alla richiesta di finanziamenti che invece potrebbero essere utili al loro rilancio econopmico. Il problema della incomprensibilità delle leggi infatti porta con se anche un problema di sviluppo economico, rendere tutte queste leggi e questi bandi comprensibili potrebbe certamente aiutare la pubblica amministrazione ad essere più competittiva e a poter attingere meglio alle risorse comunitarie. Per questo motivo ho proposto più volte di aiutare piccoli centri con la creazione di commisisoni provinciali ad hoc che si prendano in carico lo studio e la “decifrazione” di leggi e bandi utili allo sviluppo socio-economico anche di quei comuni che da soli non potrebbero farcela. Su questo punto penso anche che si dovrebbe investire, di pari passo, nella formazione professionale degli impiegati e dei funzionari comunali per assicurare loro gli strumenti più innovativi utili alla comprensione dei bandi e quindi alla captazione delle risorse coomunitarie. Sono sue facce della stessa medaglia su cui bisogna agire al più presto per non perdere il treno europeo”.