CATANIA – L’impegno costante dei Lions per affrontare un problema che colpisce tutta la popolazione mondiale: la sordità. La tematica è stata analizzata dettagliatamente nel corso dell’evento “ Progetto sordità: vincere la sordità è possibile, occorre perseverare”. Alla manifestazione, che si inserisce nell’operato del service multi distrettuale permanente che affronta il problema , hanno partecipato diversi esponenti del mondo lionistico oltre ad affermati professionisti del settore.
Ad organizzare l’incontro Enzo Stroscio del Lions club Catania Faro Biscari che ha moderato i vari interventi. Hanno presentato delle dettagliate relazioni Vincenzo Maria Neri che dirige il reparto di otorinolaringoiatria (Orl) e foniatria dell’ “Oasi Maria Santissima” a Troina, Giuseppe Reale che dirige il reparto di Orl dell’ospedale Umberto I di Siracusa e Massimo Ricci responsabile dell’Euro Sonit di Milano. A illustrare gli impegni dei Lions nel settore anche gli interventi di Antonino Barbaro Parisi che dirige l’Asp3 e Cataldo Paradiso che opera nell’ospedale Vittorio Emanuele di Catania. A chiudere l’evento le dichiarazioni di Antonio Pogliese.
Ed è proprio l’esponente di spicco del mondo lionistico che sottolinea comesia fondamentale per tutti gli interventi da attuare nel campo sociale “un’ottima collaborazione sia al nostro interno sia con gli altri club service”. “Questo – continua Pogliese – è un punto chiave importante soprattutto per noi che operiamo in un contesto delicato come quello siciliano”.
Aspetto che viene sottolineato anche da Enzo Stroscio nel corso del suo intervento: “Vorrei ringraziare – ha dichiarato il responsabile del progetto sordità- quanti hanno permesso che fosse possibile oggi quest’incontro che vuole ribadire ancora una volta l’importanza e la delicatezza di questo problema”.
Le statistiche inerenti la sordità infatti sono preoccupanti e, come emerso nel corso delle varie relazioni, colpiscono la popolazione trasversalmente. Oltre all’ovvia componente rappresentata dall’età si assiste ad un costante interessamento della popolazione più giovane e il fenomeno è in costante crescita.
I motivi sono tanti e, come dichiarato da Neri nella sua esposizione, “bisogna puntare sulla prevenzione”. In questo senso l’operato dei Lions è rivolto ai bambini delle scuole con la realizzazione di una brochure volta a sensibilizzare sul problema. Neri sottolinea come “un’esposizione prolungata a forti frequenze può danneggiare l’orecchio. Dobbiamo sfatare il mito che l’udito recuperi perché invece i problemi si sommano”.
Reale invece si è soffermato sul problema della sordità infantile. “L’estrema difficoltà- ha dichiarato il direttore del reparto siracusano- di effettuare diagnosi in un’età così delicata rappresenta un grosso scoglio che, grazie alle moderne tecnologie, stiamo provando ad abbattere”. “Bisogna- continua Reale – perseguire questa strada per fare in modo che i bambini non abbiano delle difficoltà che con i giusti interventi possono essere evitate”.
L’importanza del problema è stata anche sottolineata dagli interventi di Parisi e Paradiso che hanno ricordato come, sia in campo nazionale che internazionale, siano attivi programmi che puntano anche ad una collaborazione con le istituzioni governative.
Focus. La trasformazione delle protesi
CATANIA – Uno strumento essenziale per combattere i problemi più gravi che riguardano l’udito è sicuramente la protesi. Un apparecchio che nel corso degli anni ha assistito ad un imponente sviluppo tecnologico. A mettere in evidenza quest’evoluzione e a spiegarne i principali meccanismi è stato Massimo Ricci di Milano “Gli apparecchi in questo campo hanno fatto passi da gigante – ha dichiarato Ricci – perché vivono appieno l’era del digitale. Negli ultimi anni sono stati abbattuti molti degli usuali problemi che affliggevano le protesi che adesso sono diventate più funzionali e vicine alle esigenze quotidiane dell’utente”.
Da sottolineare in questo senso anche la partecipazione all’evento del centro di riabilitazione acustica Udifon specializzata in attrezzature audiologiche innovative. Le protesi infatti in questi anni si sono diversificate per forme, funzioni ed estetica divenendo tecnologicamente complesse con un’offerta diversificata per rispondere alle diverse esigenze.
Ma non tutti i problemi sono finiti. Infatti Giuseppe Spampinato ha ricordato come “spesso i pazienti che hanno acquistato delle protesi beneficiando del finanziamento pubblico poi non sappiano usarle. Bisogna che vi sia un’assistenza maggiore anche da parte dei familiari per permettere un adeguamento più graduale a questo nuovo strumento che spesso viene trattato con reticenza dal malato”.