Palermo – “Equilibrio, sobrietà, legalità, senso delle Istituzioni”. Questi i requisiti richiesti alla nuova classe dirigente politica. Li chiedono gli organizzatori ai cento amministratori di tutta Italia che da venerdì a domenica frequenteranno a palazzo dei Normanni la “Scuola per la Democrazia Piersanti Mattarella”.
La scuola è nata da un’idea del presidente dell’Ars, Francesco Cascio e del presidente di Italiadecide, Luciano Violante. Ieri, all’Ars, hanno presentato l’iniziativa assieme al parlamentare regionale Bernardo Mattarella, figlio del presidente della Regione ucciso dalla mafia il 6 gennaio 1980. Le giornate vogliono ricordare il politico democristiano siciliano, che trent’anni fa pagò con la vita il suo progetto innovativo di mettere le “carte in regola” alla Regione.
“Oggi molto è stato fatto nella lotta alla mafia e l’esistenza del rapporto tra Cosa Nostra e la politica è un dato acquisito – ha detto il figlio Bernardo – ma resta molto da fare. Di Mattarella rimane il suo monito, la sua lezione. La scuola può contribuire ad alzare il livello della politica e della pubblica amministrazione. Più alto è il livello, più alto è il principio di legalità”.
Gli incontri si terranno con esperti in materie giuridiche, economiche e del personale. I giovani, sotto i 35 anni di età, provengono dalla Sicilia e da dieci regioni che attraversano la Penisola.
Per il presidente dell’Ars, Francesco Cascio: “Le giornate hanno l’obiettivo di ricordare un figlio di questa terra e di formare una classe dirigente capace di gestire la pubblica amministrazione attraverso il contributo delle esperienze attuali e passate”.
Luciano Violante: “Ci rivolgiamo ai giovani per riflettere sull’Italia devastata dalla crisi e dall’illegalità, ma anche per costruire il Paese con le carte in regola”.