Catasto: più di 100 mila istanze l’anno

PALERMO – Quasi un edificio su dieci in Italia è siciliano. L’isola infatti copre attualmente il nove per cento dell’intero patrimonio immobiliare nazionale. Numeri in decrescita rispetto a due anni prima quando la percentuale era del 12 per cento. Questo il dato di partenza del rapporto annuale dell’Agenzia del Territorio 2009 che è stato presentato a Palermo alla presenza del direttore generale Gabriella Alemanno e del direttore regionale Marco Selleri.
Oltre a catalogare tutto ciò che è stato costruito metro quadrato su metro quadrato, disegnare nei minimi particolari le nostre città, l’estensione delle nostre campagne, gli uomini dell’Agenzia del Territorio, controllano gli andamenti del mercato immobiliare, offrono valutazioni, segnalano e intervengono sugli abusi. Le loro attività, col crescere delle città e delle necessità di tutela ambientale, sono sempre di più impegnative.
Quella del Territorio, istituita nel 1999, è una delle quattro agenzie fiscali operanti in Italia: le altre sono quelle delle dogane, del demanio e delle entrate. Oltre alla direzione regionale con sede a Palermo, dalle quale dipendono le aree di supporto e coordinamento operativo, amministrazione e controllo e di gestione delle risorse umane, sono attivi nove uffici provinciali e 154 sportelli disseminati in altrettanti comuni.  Ma in che modo operano?
“Per quel che riguarda le istanze , ad esempio, riceviamo varie tipologie di richieste nei nostri uffici – spiega Marco Selleri –  E quelle di rettifica (che sono l’83,7%) risultano le più impegnative da soddisfare. A Palermo, infatti, riceviamo più di 20 mila domande all’anno e per ciascuna dobbiamo non soltanto rintracciare la documentazione relativa ma anche ricostruire la storia dell’immobile in questione. L’unico modo per affrontare questa spaventosa mole di carte -continua Selleri- è cercare di operare non sui singoli casi ma tramite un metodologia progettuale”.
I dati parlano chiaro: in Sicilia sono oltre 7 milioni le certificazioni e le visure catastali, quasi 100 mila le istanze di revisioni, correzioni e rettifiche (il 12% per cento della cifra nazionale), 20 mila gli avvisi di accertamento.
Grazie a una stretta collaborazione con i Comuni, alla quale l’Agenzia del Territorio è stata chiamata in seguito alla finanziaria del 2005, è stato possibile anche ottenere il recupero della evasione e della elusione dei tributi. A tal fine, dopo aver identificato la presenza di fabbricati non censiti al catasto, i cosiddetti immobili fantasma, si procede con la verifica dei requisiti di ruralità ai fini fiscali. E  i risultati si vedono: 11 mila unità immobiliari urbane accatastate, con una rendita di più di 4 milioni di euro.