ROMA – La finale spareggio per il “Super 10” sorride al Morigliano. I veneti hanno disputato una gara perfetta, praticamente da manuale, dimostrando di meritare pienamente la possibilità di disputare il prossimo campionato d’Eccellenza 2010/2011. Il risultato finale (57-18) parla fin troppo chiaro: il San Gregorio Catania Rugby, pur avendo a disposizione l’intera rosa dei giocatori, ha sicuramente giocato al di sotto delle proprie capacità e, forse tradita dall’emozione, non è riuscita ad esprimersi come ha saputo fare in tantissime occasioni durante questa stagione.
Nel primo tempo gli etnei tengono testa al Mogliano. Ma gli equilibri saltano poco prima della pausa. Quando il primo tempo sembra ormai chiudersi a distanza ravvicinata tra le due squadre, il Mogliano piazza la zampata con Simion: 23-11 al riposo. Una marcatura, quella in chiusura di prima frazione, “taglia gambe”: tant’è che nella ripresa il pallino del gioco torna nuovamente in mano ai veneti. Il San Gregorio a questo punto si scopre completamente e subisce altre tre marcature avversarie. La partita, comunque, era già virtualmente chiusa alla mezz’ora della seconda frazione (43-11). In mezzo alle mete finali del Mogliano si è inserito il colpo di coda del subentrato Gentile: meta d’orgoglio per il parziale di 43-18. Punteggio finale (57-18) ingeneroso e bugiardo per gli etnei che sino a metà ripresa hanno tenuto testa ai più forti ed organizzati veneti.
Ai verdeblù, tuttavia, resta la soddisfazione di un campionato disputato ad altissimi livelli e con risultati che sono sotto gli occhi di tutti, anche dei tifosi che hanno seguito i loro beniamini al “Campo dell’Unione” di Roma e che hanno salutato l’intera squadra con cori ed applausi. Ma il vero protagonista della giornata è stato Orazio Arancio che si è ufficialmente congedato da giocatore per raggiunti limiti di età. Un vero peccato, giacché l’accesso al “Super 10” avrebbe rappresentato il giusto coronamento di una carriera di altissimo livello. Tuttavia, resta molto positivo il bilancio all’interno del San Gregorio, col quale ha conquistato in soli cinque anni ben tre promozioni.