I giovani vogliono fare impresa nonostante gli ostacoli della crisi

PALERMO – Il 2009, annus horribilis della crisi economica globale, ha colpito anche i giovani imprenditori che hanno visto accrescersi gli ostacoli sulla via del loro business: difficoltà di accesso al credito, ritardi di pagamento della Pa e delle aziende private, oneri burocratici, lentezze della giustizia civile, elevato peso fiscale, infrastrutture poco efficienti.
I dati del 4° Osservatorio di Confartigianato sull’imprenditoria giovanile artigiana mostrano che tra i giovani ha resistito comunque la voglia di fare impresa: nel 2009 sono state oltre 615 mila le nuove leve alla guida di Pmi artigiane, + 4.637 in un anno. La crisi complica ma non sconfigge la voglia dei giovani capitani d’impresa.
L’Italia detiene infatti il primato nell’Unione Europea per imprenditori artigiani under 40: 1 milione e 860 mila giovani artigiani contro i 1.217.000 del Regno Unito, i 1.080.000 della Germania, i 1.011.000 della Spagna e gli 838.000 della Francia. La leadership europea viene confermata dal peso dell’imprenditoria e del lavoro autonomo dei giovani tra i 15 e i 39 anni, sul totale degli occupati della stessa classe di età, che in Italia è del 18,5 %, quasi doppia rispetto al 10,3 % della media europea.
Nel dettaglio, la propensione al “fare impresa” dei giovani imprenditori del belpaese è superiore al 10,7 % della Spagna, al 9,0 % della Regno Unito, al 6,9 % della Francia, e al 6,6 % della Germania.
A trainare il primato nazionale in Europa è, come spesso accade, il Nord Italia. In termini assoluti, il 31 % delle nuove leve dell’imprenditoria artigiana è concentrato nel Nord Ovest, in particolare in Lombardia dove operano 113.998 giovani pari al 18,5 % del totale. Seguono il Veneto con 63.587 imprenditori, l’Emilia-Romagna con 61.646, il Piemonte con 55.200, Toscana con 51.015. La Sicilia è a metà classifica con 32.442 giovani artigiani. Peggio di noi tutte le altre regioni del Sud, come Puglia (30.929), Campania (30.053), per non parlare di Calabria (14.380) e Sardegna (17.475), ma anche Abruzzo (14.860), Liguria (20.224), Marche (22.303), Trentino (12.583) e Friuli (13.357).
Il rapporto di Confartigianato conferma come anche nel 2009 la maggior parte dei giovani artigiani è stato attivo nei settori delle costruzioni e delle attività manifatturiere che assorbono da soli quasi i due terzi dell’imprenditoria artigiana giovanile. Il resto dei giovani imprenditori è in prevalenza a capo di imprese attive nei servizi, trasporto e magazzinaggio e nel commercio all’ingrosso e al dettaglio. In termini tendenziali, l’aumento maggiore di piccole imprese guidate da giovani si è verificato nel Nord Ovest (+1,2%). A seguire il Centro (+ 0,9 %) e il Mezzogiorno (+ 0,8 %), mentre il Nord Est ha evidenziato una minore vivacità, fermandosi a un modesto + 0,1 %.
A livello regionale la crescita del numero di artigiani under 40 è guidata dalla Campania (+ 2,1 %), seguita da Piemonte (+ 1,7 %), Lazio (+ 1,3 %), Toscana (+ 1,2 %) e Liguria (+ 1,1 %).
In Sicilia nel 2009 si è registrato un aumento di 337 giovani capitani d’impresa con una variazione dell’1 % rispetto all’anno precedente, il più alto incremento percentuale nel Mezzogiorno dopo la Campania (+ 2,1 %).
 

 
Giovani artigiani. In Sicilia il 70% è titolare d’impresa
 
PALERMO – Analizzando le entità e le incidenze delle diverse cariche che i giovani ricoprono nelle imprese (titolare, socio, amministratore e altre cariche) ci accorgiamo che a guidare le classifiche sono sempre le stesse regioni: Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Toscana e Veneto. Lì si concentrano infatti il 53,0% dei titolari, il 62,3% dei soci ed il 62% degli amministratori. L’esame della presenza relativa dei titolari, rispetto al totale cariche vede  però prevalere le regioni del Mezzogiorno: al 1° posto, per incidenza di titolari sul totale dei giovani, la Calabria, seguita dalla Puglia e dalla  Campania. La Sicilia segna una discreta performance, contando circa 23 mila giovani titolari di impresa pari al 70 % del totale degli artigiani under 40 dell’Isola.
Tra i diversi settori economici è il comparto delle costruzioni quello su cui puntano maggiormente i giovani imprenditori dell’Isola, seguono il manifatturiero e i servizi. Il giovane artigiano made in Sicily ha in media 35 anni ed in mano un titolo di studio superiore o universitario. Giovani capitani d’impresa soprattutto a Trapani ed Agrigento, dove nel 2009 si è avuto un incremento rispettivamente del 2,4% e del 1,9%.