Perché i sindaci sono terrorizzati dai costi standard? La risposta è semplice. Lo Stato trasferirà agli enti locali importi finanziari per coprire i servizi determinati appunto nel modo virtuoso. Se un sindaco per produrre un determinato servizio spende di più perché la sua organizzazione è inefficiente dovrà reperire al proprio interno la differenza di risorse e segnatamente dovrà gravare sui propri cittadini con maggiori imposte che serviranno non tanto ai servizi, quanto alla inefficiente organizzazione.
Dunque, i sindaci saranno costretti a formulare i Piani industriali – che, ricordiamo, non sono una peculiarità delle imprese ma servono a qualunque forma di organizzazione, anche pubblica – ed eliminare il personale superfluo, trattenendo solo quelle figure professionali indispensabili alla produzione del servizio medesimo.
La conseguenza è che viene potato il sistema clientelare, perché oggi molti sindaci, per propria o altrui responsabilità, si trovano ingolfati di personale che non gli serve, ma che ha messo dentro per favorire sé stesso o i propri amici.
Un sistema clientelare che non regge più in conseguenza dello stravolgimento dell’ultimo patto di stabilità che obbligherà i sindaci alla resa dei conti.
Lo sviluppo. Ecco di cosa dovrebbero occuparsi i sindaci. Non certamente trasformando le loro amministrazioni in imprese, ma creando le condizioni perché le attività produttive dei versanti economici (artigianato, agricoltura, industria, commercio, servizi, turismo e via elencando) possano trovare un terreno fertile alla loro crescita. E perché ciò avvenga, le porte telematiche di ogni amministrazione dovrebbero essere spalancate, fornendo atti amministrativi e risposte in tempo reale a chiunque voglia intraprendere un’attività economica. Anzi, addirittura promuovendole e spingendo nella direzione dell’incrocio fra domanda e offerta di lavoro.
La questione paradossale della Sicilia è che vi sono decine di migliaia di precari pubblici, i quali inseguono un’indennità, non un lavoro, perché se cercassero il lavoro lo troverebbero. Il QdS pubblica settimanalmente elenchi di centinaia di figure professionali richieste dalle imprese. Figure professionali che non si trovano.
Sindaci, non tremate più. Ribaltate il vostro modo di funzionare, mettete il servizio ai vostri cittadini come primo punto all’ordine del giorno. Un servizio fatto di atti e azioni. Relegate nel dimenticatoio le promesse vuote e le inutili parole.