In questi 52 anni di lavoro, mi sono sempre chiesto come sarebbe stata la mia vita se non l’avessi affrontato con grande piacere e con entusiasmo. Mi sono dato la risposta: sarebbe stata una vita sprecata e condotta senza mete.
Intendiamoci, il lavoro non è tutto, il lavoro non è solo quello economico. Qualunque attività che svolgiamo nel sociale, nel servizio, nell’assistenza ai bisognosi è, comunque, lavoro. Esso non può essere svolto da noi se non siamo contenti di farlo.
Quando visitiamo uffici pubblici, vediamo tanti musi lunghi, gente annoiata, non interessata a quello che sta facendo. In quegli ambienti manca il coinvolgimento, l’entusiasmo, l’amore per la propria attività. Ben inteso, c’è una parte non indifferente di pubblici dipendenti che, invece, possiede i requisiti indicati. Ad essi, bisogna fare chapeau. Ce ne fossero tanti.
Non è che nel settore privato siano tutti contenti di esercitare il lavoro che fanno. Però è solo una minoranza che va al di sotto di una soglia di scontentezza. Anche perchè il sistema delle imprese normalmente mette al centro del proprio progetto economico il fattore lavoro che è fatto di persone.
La formazione è essenziale per potere crescere nella comunità. Non solo perchè fornisce (o dovrebbe fornire) competenze, ma perchè sviluppa l’intelletto, fa capire meglio le vicende ed aiuta a diventare buoni cittadini, se ne abbiamo voglia.
Malavoglia saltami addosso, fai tu che io non posso. Un vecchio detto che fa il paio con: la mosca sulla testa dell’asino alla fine della giornata gli dice: riposiamoci che oggi abbiamo lavorato anche troppo.
C’è gente che gode a non fare nulla. Uno dei motti dei nati stanchi recita: fai domani quello che potresti fare oggi. Piccole chiose che spiegano semplicemente la barriera fra chi vuole essere attivo e chi aspetta ancora dopo migliaia di anni la manna dal cielo. Quelli che aspettano, inevitabilmente, si lamentano della loro sfortuna e alimentano invidia e gelosia nei confronti degli altri che, anche a prezzo di sacrifici, crescono e ottengono risultati. Si sa, così è la natura umana. Ma ognuno di noi possiede il bene supremo: il libero arbitrio. Con esso decidiamo cosa scegliere .